Casi quasi raddoppiati in un giorno. In Molise ora il coronavirus fa paura. Per questo, ancora una volta, dal presidente della Regione e dal dg Asrem che da ieri sera forniscono insieme il bollettino in un video trasmesso alle redazioni e veicolato sui social arriva l’appello: «Restate a casa». Mentre sale il livello dell’allerta e siamo già alla seconda fase del piano di emergenza predisposto per l’assistenza.
Il bilancio del 19 marzo 2020
Salgono a 46 i casi di covid in Molise al 19 marzo 2020: 37 in provincia di Campobasso e 4 in provincia di Isernia, 5 provenienti da altre Regioni. Tre le persone decedute, tutte e tre della provincia
di Campobasso.
I tamponi complessivamente eseguiti sono 426, 380 quelli negativi.
Per quanto riguarda l’assistenza dei casi di covid: 17 le persone ricoverate al Cardarelli di Campobasso, 6 in Terapia intensiva (3 della provincia di Campobasso, 1 di quella di Isernia e 2 di Bergamo), 11 si trovano in Malattie infettive. Sono invece 19 le persone in isolamento domiciliare, 13 perché positivi asintomatici e sei dimessi dall’ospedale.
Nove positivi sono invece al Neuromed: due della provincia di Campobasso, due della provincia di Isernia, cinque provengono da altre regioni. Infine, 224 le persone in quarantena obbligatoria e 144 in sorveglianza».
Il piano Asrem per la gestione dei posti letto
Il piano di gestione dell’emergenza, pubblicato ieri in allegato alla delibera del dg Florenzano che lo approva, prevede quattro fasi: per il numero di malati che necessitano di cure ospedaliere siamo già alla seconda e viaggiamo (a leggere il trend dei contagi) verso la terza. La capienza massima al Cardarelli è pari a 19 posti letto di Terapia intensiva e 37 di Malattie infettive. Esauriti i posti, il piano prevede che anche gli ospedali pubblici spoke (San Timoteo e Veneziale) e i privati accreditati siano coinvolti nella gestione dei pazienti covid. Dunque il Neuromed, al raggiungimento del picco massimo di emergenza, sarebbe comunque chiamato a fare la sua parte nella gestione della crisi.
Il caso Neuromed, Larino e Venafro: parla Florenzano
Nel video realizzato con il governatore Toma, il dg dell’Asrem Florenzano ha spiegato che la difficoltà di accogliere al Cardarelli i nove pazienti Neuromed positivi nasce dal fatto che è Dea di I livello e può assicurare trattamenti a «pazienti critici entro determinate tipologie». Per i due sintomatici, comunque, è stato disposto il trasferimento in Terapia intensiva anche se l’azienda ha chiesto all’Ircss il «quadro clinico preciso». Per gli altri si sta valutando con la struttura di Pozzilli, a cui è stato richiesto anche l’elenco del personale che ha avuto contatti con i pazienti per «approntare provvedimenti usati anche per Termoli» ed evitare così l’ulteriore diffusione del contagio. Su Vietri e Ss Rosario, che in tanti chiedono di riaprire anche per il covid-19, il dg ha detto: non sono attrezzati per la Terapia intensiva
Cluster 118, in quarantena il consigliere regionale D’Egidio
Il presidente della Terza commissione consiliare di Palazzo D’Aimmo è in quarantena e non ha avuto contatti col suo staff negli ultimi dieci giorni grazie allo smart working. Lo ha fatto sapere lui stesso «per dovere civico e morale». Sta bene ed è in isolamento perché un familiare è risultato positivo al coronavirus nell’ambito dei tamponi eseguiti sugli operatori del 118 di Bojano che sono stati in contatto col medico del servizio d’emergenza risultato positivo qualche giorno fa.
r.i.

























