Si aggrava il bilancio dei morti: salgono a 14 nella serata del venerdì santo. Una 96enne di Belmonte del Sannio, ospite della casa di riposo Tavola Osca risultata positiva al tampone per il coronavirus e trasferita lunedì sera al Ss Rosario. Da lì ieri pomeriggio è stata trasportata al Cardarelli perché le sue condizioni si erano aggravate. Ma purtroppo è deceduta poco dopo l’arrivo a Campobasso. Da Venafro all’ospedale regionale è stata trasferita anche un’altra anziana, è ricoverata in malattie infettive. Le sue condizioni sono gravi. Serie pure quelle di un’altra 96enne, positiva al Covid-19, arrivata dalla casa di riposo di Cercemaggiore ieri pomeriggio.
Salgono a 2.204 i tamponi effettuati dall’Asrem, 242 i positivi. Nove in più rispetto a giovedì, Aumentano pure i guariti: 15 in totale le persone sottoposte a due tamponi di controllo a distanza di 24 ore e in entrambi i casi il risultato è stato negativo. Fra questi, da ieri, uno dei due 66enni di Bergamo. Resta in malattie infettive per qualche altro giorno, per un po’ di riabilitazione motoria dopo tre settimane di terapia intensiva. La prossima settimana insieme alla Protezione civile la direzione sanitaria organizzerà il suo ritorno a casa, in Lombardia.
Sale anche il numero dei clinicamente guariti: pazienti dimessi dall’ospedale che hanno completato le cure e non hanno più sintomi: sono 23.
Il caso Campobasso
Continua a salire il numero dei contagi nel capoluogo di regione: 74, dicono i dati dell’Asrem aggiornati alle 18 di ieri. E l’età va dai 35 ai 55 anni. L’azienda sanitaria ha relazionato al presidente Toma sull’andamento epidemiologico che preoccupa, anche perché siamo alla vigilia della Pasqua. Ma il governatore, dopo aver dato in videoconferenza parere positivo al dpcm che proroga al 3 maggio le misure di contenimento sociale, non ha ritenuto di approvare provvedimenti più restrittivi di quelli già in vigore su tutto il territorio nazionale. L’uso obbligatorio delle mascherine, per esempio, potrebbe indurre un falso senso di sicurezza. Vengono indossate prevalentemente quelle chirurgiche, perché quelle si trovano, che proteggono chi si ha di fronte ma non se stessi. «Le quarantene in città sono sotto controllo e le forze dell’ordine stanno facendo un lavoro egregio», così il capo di Palazzo Vitale. I nuovi contagi sono collegati infatti a cluster già identificati e monitorati dall’Asrem. Allo stesso modo, ai sindacati che gli chiedono di chiudere i centri commerciali lunedì, Toma risponde se lo avesse fatto ieri sera oggi avremmo file interminabili. E che il dpcm va nel senso di riallargare gli orari e gli esercizi consentiti.
Quindi, la raccomandazione resta la stessa, l’unica cosa in grado di proteggere davvero dal contagio: distanziamento sociale e isolamento domiciliare. «Stare a casa, stare a casa. E mantenere le distanze, oltre a usare i dpi, quando si esce solo per i motivi consentiti e per breve tempo. Solo così evitiamo il diffondersi dei contagi».
r.i.
























