Possono riaprire martedì librerie, negozi di vestiti per bambini, studi professionali, alcune fabbriche come quelle legate all’industria dei prodotti in legno (esclusi però i mobili). Consentiti anche, fra le altre cose, la silvicoltura e la produzione di prodotti animali.
Le altre chiusure sono invece prorogate al 3 maggio. Lo stabilisce il dpcm del 10 aprile pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale.
«Una decisione difficile ma una decisione necessaria di cui naturalmente mi assumo tutta la responsabilità politica. È una decisione – ha detto il premier Conte illustrando i motivi del prolungamento del lockdown – che ho assunto dopo diversi incontri tenuti con la squadra dei ministri, con gli esperti del nostro comitato tecnico scientifico, con le Regioni, le Province e i Comuni, con i sindacati, il mondo delle imprese, dell’industria, con le associazioni di categoria».
I segnali della curva epidemiologica sono incoraggianti. «Ci sono evidenti indicazioni che le misure di contenimento sin qui adottate dal governo stanno dando dei frutti, ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi fin qui compiuti», ancora Conte. «Dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo. Dobbiamo continuare a rispettare le regole anche in questi giorni di festa. Dobbiamo continuare a mantenere le distanze sociali».
Il provvedimento, inoltre, reca misure per gli esercizi commerciali: chi fa la spesa dovrà utilizzare guanti monouso e i negozi dovranno fornire gel per disinfettare le mani accanto alle casse e vicino ai sistemi di pagamento. Ancora, i supermercati dovranno fornire mascherine per i lavoratori e dovranno rispettare orari più lunghi per evitare code e il rischio di assembramenti. Tutti i negozi dovranno fare le pulizie almeno due volte al giorno e i piccoli negozi dovranno prevedere due percorsi diversi per entrate e uscite.


























Che grande baggianata!! Questo Governo ancora una volta dimostra la propria incapacità a gestire una questione spinosa e a prenderla di petto. Per non parlare del ministro dell’istruzione, sempre balbettante quando deve intervenire, la quale giustifica la riapertura di cartolerie e copisterie con le richieste dei genitori. Peccato che la stessa tipologia di merce che si trova in cartoleria e copisteria è reperibile nei supermercati. Poi, con studenti che stanno facendo quasi tutto via internet, è sufficiente avere un quaderno, una penna e, cosa che stranamente non dice nessuno, STUDIARE! Sarebbe più opportuno definire il ministro responsabile della pubblica DISTRUZIONE. Questa Italia non cambierà mai se abbiamo queste performance…