Bufale e fake news condivise, rilanciate, postate. Oggetto di discussioni accese, di veri e propri duelli virtuali basati il più delle volte sul nulla cosmico. La vitamina C, i pipistrelli cotti e mangiati, cani e gatti portatori di contagio. E i messaggi whatsapp nei quali professionisti fasulli o amici degli amici diffondono il verbo, soprattutto quello falso, che genera panico e paura. La pseudo informazione, quella non professionale e qualificata, rischia di fare danni oggi più che mai. E così Corecom e Ordine dei giornalisti del Molise, nell’ambito di un protocollo d’intesa stipulato tempo addietro, hanno dato vita ad un vero e proprio osservatorio attraverso il quale stanare le notizie fasulle. Obiettivo: contrastare la diffusione di bufale soprattutto sui social – dove è più facile imbattersi in notizie non certificate – che riguardano la pandemia del coronavirus. Il primo report, stilato dai consiglieri nazionali dell’Ordine dei giornalisti del Molise Cosimo Santimone e Vincenzo Cimino nelle vesti di ‘investigatori’, è disponibile sul sito del Consiglio regionale. Sono stati monitorati i canali di informazione web, social, i prodotti giornalistici su carta stampata e i programmi televisivi nel periodo che va dal primo febbraio al 15 aprile 2020, rilevando le fake news che si sono propagate nel sistema del sistema informativo. «Con la tecnologia che avanza, la fake news –spiegano Santimone e Cimino- o la notizia parzialmente falsa, cammina, corre, scappa. Complice il copia incolla, l’inoltra, quel maledetto dito che dovremmo fermare sul cellulare, su messanger. Basta dunque qualche ora a mettere in ginocchio un intero sistema che dovrebbe sorreggersi grazie alla verità e alle regole che disciplinano l’informazione, vale a dire i giornalisti». «L’osservatorio sulle fake news coronavirus –ha ricordato il presidente del Corecom Talucci- è una iniziativa nata per dare il nostro piccolo ma sentito contributo: mai come in questo momento sia fondamentale il grande, sacrificato, pericoloso e utile lavoro che le testate giornalistiche fanno quotidianamente con i loro editori, dipendenti, giornalisti e collaboratori, cercando di fornire una informazione trasparente e corretta». L’ordine dei Giornalisti del Molise, uno dei primi ad essersi attivato concretamente, rimarca «l’impegno che ora diventa più incisivo e anche più efficace per arginare il fenomeno della disinformazione. Sono certa – sostiene il presidente Pina Petta – che i colleghi tutti stiano svolgendo egregiamente questa funzione pur tra mille difficoltà e con grandi sacrifici».
























