Le speranze di rifinanziamento dell’area di crisi complessa del Molise, pre condizione per prorogare la cassa integrazione straordinaria a 204 dipendenti Gam, sono riposte in una previsione nella legge di bilancio nazionale.
È tramontata, infatti, la possibilità di inserire i 7 milioni necessari nella legge di conversione del decreto Agosto: la proposta di modifica presentata dalla Lega in Senato non è stata poi inserita fra quelle segnalate dal gruppo per il voto.
A disposizione del Parlamento, un tetto di 250 milioni: migliaia gli emendamenti presentati, impossibile dare soddisfazione a tutti.
Così nel gioco democratico del ‘tesoretto’ gestito da maggioranza e opposizione (e all’interno degli schieramenti dai singoli gruppi) ci è andata di mezzo l’area di crisi Campochiaro-Venafro.
Che ha un ulteriore punto di caduta, raccontano fonti di maggioranza: la continuità di almeno una delle aziende che ne hanno legittimato il riconoscimento.
La Gam, in pratica, dovrebbe presentarsi all’esame del Ministero quanto meno con un rinnovato impegno di Amadori sulla filiera bassa, impegno che aveva preso e che a causa del Covid non è riuscito ancora a portare a compimento.
Intanto, le 204 famiglie possono beneficiare della Cigs fino al 4 novembre e, al netto di battute d’arresto a sorpresa, su altre nove settimane di cassa Covid. Un tempo congruo per definire il resto.
I sindacati perciò pressano sulle istituzioni locali. Cgil, Cisl e Uil scrivono al governatore Donato Toma, ai componenti della giunta, al presidente dell’Assemblea legislativa Salvatore Micone e ai consiglieri regionali: chiedono che nella prossima seduta dell’Assise venga assunto un impegno formale di tutte componenti politiche «affinché si consolidino, nella prossima legge di bilancio 2021, atti concreti e le misure necessarie tese al sostegno dell’area di crisi industriale complessa del Molise e che tale richiesta sia fatta propria da tutti i gruppi parlamentari che hanno riferimenti nel Consiglio regionale».
Un impegno – proseguono De Socio, Notaro e Boccardo – che, «unito agli adempimenti di competenza della Regione Molise in materia di politiche attive del lavoro e di accantonamento delle necessarie risorse tese alla continuità aziendale ed eventualmente indirizzate a garantire la concessione temporanea del trattamento salariale straordinario, risulta oltremodo necessario in questa fase eccezionale di crisi pandemica perché propedeutico al rilancio del settore agroalimentare».
Lo stesso impegno, concludono, sarà richiesto alle strutture nazionali di Cgil, Cisl e Uil e alla delegazione parlamentare molisana.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*