Alla fine l’ha spuntata l’amministratore unico della Gam. Potrà recedere dal fitto di ramo d’azienda con Solagrital, in caso non venisse rinnovata la cassa integrazione straordinaria, senza doverne sopportare i non indifferenti oneri finanziari (la Gam tra l’altro è in concordato) fino a novembre 2021.
Le interlocuzioni con il liquidatore della coop che ai tempi di Arena aveva in carico i dipendenti del gruppo, si erano arenate qualche giorno fa. Alla richiesta di Giulio Berchicci di rinnovare il contratto prevedendo però la facoltà di recesso anticipata in virtù del quadro non ancora chiaro sul futuro, da Tacchilei e dall’autorità di vigilanza l’amministratore di Gam aveva ricevuto dinieghi di fatto e quindi aveva comunicato ai sindacati di non essere nelle condizioni di chiedere l’accesso alle 9 settimane di cassa Covid. Ieri, invece, la schiarita.
In base ai chiarimenti delle ore precedenti col liquidatore Tacchilei, Gam ha la facoltà di recedere dal contratto di affitto di azienda, comunicandolo 30 giorni prima della scadenza del periodo di Cigo causa Covid. E Berchicci ha chiesto gli ammortizzatori per 203 dipendenti. Il 29 in videoconferenza la riunione con il Ministero per l’ok definitivo
Per loro si concretizza una ennesima boccata d’ossigeno. Breve, però.
Per garantire un sostegno più lungo, servirà adesso rifinanziare l’area di crisi complessa (per 7 milioni) e dimostrare la continuità aziendale di Gam.
Solo così potrà essere rinnovata la cassa straordinaria fino a novembre 2021. Altrimenti, la deadline definitiva è fissata a inizio gennaio.

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