Raddoppiati in poco più di una settimana: ieri i nuovi casi di contagio in Italia erano circa 20mila: 19.143, individuati con 182.032 tamponi, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza. Su 6.628 posti di terapia intensiva disponibili in Italia il 15% è occupato da pazienti Covid. Il dato è contenuto nel report settimanale del commissario straordinario Arcuri. dal La regione con la percentuale più alta di pazienti in terapia intensiva – rispetto ai posti a disposizione – è l’Umbria, che ha un tasso di occupazione al 27,85%. Subito dopo la Campania (21,71%) e la Sardegna (20,69%).
Il governatore De Luca ha annunciato ieri, poche ore prima del nuovo bollettino, che presto in Campania sarà lockdown. Lo ha chiesto per tutta Italia, precisando però che nella sua regione disporrà la chiusura di tutte le attività non ritenute essenziali e strategiche. Sono 2.280 i nuovi positivi in Campania, su 15.800 tamponi: numero record, mai raggiunto prima. La percentuale dei contagi sui tamponi eseguiti sale dal 12.8 al 14.5 per cento. «Procederemo nella direzione della chiusura di tutto, per i dati dei contagi che abbiamo non basta l’ordinanza che entra in vigore oggi (ieri, ndr). Dobbiamo chiudere tutto e dobbiamo decidere oggi, non domani. Siamo ad un passo dalla tragedia», ha detto. E ha mostrato la tac polmonare di un 37enne in rianimazione al Cotugno: le parti bianche sono quelle in cui la respirazione non funziona più.
Allarme anche in Lombardia e Veneto, mentre aumenta il numero di Regioni che ha emanato ordinanze più restrittive rispetto al dpcm in vigore: dalla dad nelle scuole ai coprifuoco notturni, sono oltre dieci le amministrazioni che hanno emanato misure anti contagio.
I numeri dei contagi e delle terapie intensive allarmano Palazzo Chigi, dove i tecnici sono al lavoro per un nuovo dpcm. La decisione non è ancora presa, la linea invece è stabilita: uscire di casa soltanto per lavorare e andare a scuola, sia pur in maniera scaglionata, con l’obiettivo prioritario di alleggerire i trasporti. Diverse le ipotesi sul tavolo: quella prevalente prevede un coprifuoco alle 21 su tutto il territorio nazionale, la chiusura di palestre, piscine, bar, ristoranti e la serrata dei negozi nel fine settimana. Un’altra limita invece in maniera più morbida i negozi e prevede un coprifuoco alle 22.

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