Dopo il lockdown, i segnali di ripartenza e ripresa. Il turismo con l’estate del boom e automotive e alimentare che trainano l’export soprattutto verso gli Stati Uniti. Ma tutto questo non è riuscito e non riesce a compensare la morsa del Covid-19 che è tornata a farsi sentire forte con il peggioramento del quadro epidemiologico.
La Banca d’Italia, aggiorna l’analisi congiunturale nel 2020: secondo le ultime previsioni di Svimez, il Pil della regione si ridurrà di oltre il 10%, nel primo semestre inoltre c’è stato un forte calo della domanda interna non compensato dalle vendite all’estero.
Diffuso calo delle vendite nel settore industriale e una spesa per gli investimenti nel complesso debole. Soffre molto il settore delle costruzioni con una diminuzione marcata delle ore lavorate e del valore della produzione mentre nel terziario i segnali di recupero emersi nei mesi estivi non sono tuttavia bastati.
Il numero degli occupati è tornato a diminuire (-0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), interrompendo il moderato recupero dello scorso biennio, con effetti più rilevanti per i lavoratori con contratto a termine e per quelli impiegati nel terziario. Le ore autorizzate di cassa integrazione, al contrario, sono fortemente cresciute in maniera eccezionalmente elevata soprattutto ad aprile e maggio. Nel complesso, nei primi nove mesi dell’anno si sono raggiunti livelli di quasi sei volte superiori a quelli del 2019.
I prestiti alle imprese sono saliti in misura sostenuta per effetto della crescente domanda di credito, si è invece sensibilmente attenuata nei primi sei mesi dell’anno l’espansione dei prestiti di banche e società finanziarie alle famiglie, per via della brusca interruzione della crescita del credito al consumo e del rallentamento di quella dei mutui.
«L’economia regionale sta accusando un momento di seria difficoltà, come il resto del Paese», ha commentato il direttore della filiale di Campobasso Marcello Malamisura evidenziando che il crollo del Pil (10%) è in linea con quello stimato come media nazionale (neanche un punto in meno). Oltre alle costruzioni, su cui potrebbero «incidere le agevolazioni fiscali di recente emanate dal governo», sono in difficoltà il commercio e il settore degli alberghi e ristoranti. Alla ripresa non basterà l’allentamento della morsa del Covid, bisognerà puntare su «innovazione, formazione e crescita del capitale umano» per «riprendere un percorso di sviluppo per l’economia regionale e di quella dell’intero Paese».

red.pol.

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