Due decessi, tre ricoveri, cinque dimessi, 36 nuovi postivi, solo cinque le guarigioni. Sono i numeri del bollettino diramato ieri sera dall’Asrem. Il Covid concede una tregua. Ieri 658 tamponi, 441 in meno rispetto a venerdì, ma cala anche il numero delle nuove infezioni: 36 nuovi casi registrati a fronte dei 152 contagi del giorno prima. Scende così a 5,47% il tasso di positività che in Italia è al 10,8.
Nuovi casi sono stati scoperti a Agnone (1), Bojano (5), Campobasso (2), Campodipietra (2) Campomarino (2), Ferrazzano (1), Isernia (2), Monacilioni (1), Montagano (1), Montaquila (1), Palata (1), Pozzilli (2), Roccamandolfi (1), San Giuliano del Sannio (1), San Polo Matese (2), Santa Croce di Magliano (1), Termoli (5), Trivento (2) e Venafro (3). Hanno sconfitto il virus una persona di Monteroduni, una di Campobasso, una di Bojano, una di Isernia e una di Ferrazzano.
Resta comunque preoccupante la situazione dei ricoveri soprattutto nel reparto di terapia intensiva dove i posti occupati sono saliti a dieci. Per una delle tre persone ospedalizzate ieri si è reso necessaria la rianimazione, 56 invece i pazienti attualmente in malattie infettive.
In tutto i positivi sono 2774, gli asintomatici a domicilio 2647. Purtroppo la conta dei decessi per Covid sale ancora: 135 i morti dall’inizio della pandemia, 78 in provincia di Campobasso e 49 in quella di Isernia. Le ultime vittime sono un 90enne di Termoli e un 93enne di Campodipietra, entrambi ricoverati al Cardarelli.
LA NUOVA MAPPA DE COLORI. Da oggi meno restrizioni in Campania, provincia autonoma di Bolzano Valle d’Aosta e Toscana che cambiano colore e passano dal rosso (rischio alto) all’arancione (rischio medio). Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria invece diventano zona gialla (rischio basso). L’unica regione a rimanere in zona rossa è l’Abruzzo. Il cambio cromatico denota una miglioramento nel curva dei contagi con l’Rt nazionale sceso sotto l’1. Ricordiamo che l’Rt descrive il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia, insomma indica quante persone vengono contagiate da una sola persona in media, in un certo arco di tempo. Se l’indice Rt è superiore a 1, significa che in media ogni persona infetta sta contagiando più di una persona, e che dunque l’epidemia è in espansione, il numero di casi sta crescendo. Perché la pandemia rallenti Rt dev’essere sotto a 1. L’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero alla Salute ha accertato che Rt è sotto la soglia dell’1 dappertutto tranne che in Molise (1,38) che continua però a rimanere in zona gialla insieme a Lazio, Liguria, Trento, Sardegna, Sicilia e Veneto. In zona arancione rimangono Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte.

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