Tutta l’Italia in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, dal 24 dicembre al 3 gennaio. È la mediazione prevalente nel governo, al termine del vertice di ieri pomeriggio.
La decisione però ieri sera non era ancora presa: il premier Giuseppe Conte ha deciso di attendere il ritorno di Teresa Bellanova, Iv, per il confronto finale.
Ma l’ipotesi è disporre regole da zona rossa il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e l’1, 2, 3 gennaio. Secondo alcune fonti la discussione è ancora «tutta aperta» però e non è escluso che la zona rossa valga anche il 6 gennaio o si introducano per l’intero periodo regole da zona arancione. O, ancora, regole da zona arancione nei pre festivi e da rossa nei festivi. Decisivo un nuovo vertice tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione per ultimare le decisioni del governo sulle nuove strette per Natale e il periodo festivo.
«Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio. Noi dobbiamo arrivare in condizione di massima resilienza. Le misure stanno funzionando fin qui ma ci stanno preoccupando – e hanno preoccupato anche gli esperti – quelle situazioni di assembramenti dei giorni scorsi. Faremo qualche intervento aggiuntivo», così Conte. E poi, riguardo agli assembramenti per i regali di Natale, ha detto: «Non direi che è colpa dei cittadini» se ci sono stati assembramenti, «la stragrande maggioranza sta rispettando le regole. Noi abbiamo avviato il cashback perché quella è una riforma di sistema» che ha l’obiettivo «di pagamenti più convenienti, in sicurezza e che ci consentono di recuperare il sommerso. E i negozi stanno soffrendo. Se si usa il cashback in modo ordinato diamo ossigeno a un settore, se il risultato è l’affollamento per le strade non è quello che avevamo sperato».
Sulla linea del rigore i ministri Boccia e Speranza. Anche il sottosegretario Zampa ha confermato: «Si è deciso di chiudere in maniera molto rigorosa, di chiudere parecchio. Qui al Ministero della Salute abbiamo proposto di optare per una misura rigorosa che assomigli molto alla zona rossa. Sarà un Natale poco allegro, è vero, ma sarà più sereno perché le persone a cui vogliamo bene sono in sicurezza».
Nella riunione che si è svolta ieri mattina alle 8.30 fra governo e Regioni a rompere il ghiaccio è stato il presidente del Veneto Luca Zaia che ha proposto la zona rossa per tutte le feste di Natale. Proposta condivisa, oltre che dai ministri Boccia e Speranza, anche dai presidenti di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise. «Se non chiudiamo tutto adesso ci ritroveremo a gennaio a ripartire con un plateau troppo alto», ha sostenuto Zaia. Pure fra i presidenti però ci sono anime diverse. Toti per esempio pensa che per cambiare le regole di Natale «è assolutamente tardi e siamo partiti con delle regole già di per sé piuttosto assurde».
Donato Toma conferma a Primo Piano di essere d’accordo con ulteriori restrizioni, «ai colleghi e al governo ho illustrato l’ultima ordinanza da me firmata che riduce già la circolazione sui mezzi di trasporto, incide sui trasporti e sui rientri. Mi va bene la zona rossa, ma ho chiesto come pre condizione però che siano previsti ristori congrui e veloci, altrimenti per le attività commerciali sarà la batosta finale». Toma comunque è d’accordo che una stretta in queste settimane di festa sia necessaria per arrivare al meglio possibile all’avvio della campagna vaccinale anti Covid.

























