Rosso Natale davvero, in Italia, nel 2020. Zona rossa nazionale nei festivi e prefestivi che vanno dal 24 dicembre al 3 gennaio. Oppure, in alternativa, un lockdown nazionale totale dal 24 dicembre al 6 gennaio. Sono i due scenari sul tavolo, che il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha illustrato ai rappresentanti di Regioni, Province e Comuni.
Manca ancora l’intesa nel governo, quindi Boccia ha descritto solo le due opzioni.
«Di certo possiamo già escludere l’ipotesi di una zona arancione. È in corso un confronto nel governo e appena avremo la bozza ve la invieremo. Possiamo comunque anticipare che ci saranno misure restrittive, anche perché le festività di Natale sono più rischiose per il contagio di quelle di Ferragosto», le dichiarazioni di Boccia riportate da Repubblica.
Le due opzioni, dunque. La prima rappresenta la sintesi proposta dal premier Giuseppe Conte – su cui c’è un via libera di massima del resto della maggioranza – e che ieri sera è stata sottoposta al vaglio di Italia Viva. Resterebbero gialli i giorni 28, 29, 30 con i negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti fino alle 18.
Il secondo è lo schema del rigore sostenuto dai ministri Boccia, Roberto Speranza e Dario Franceschini, convinti della necessità di bloccare tutto per abbattere la curva e riportare il tasso di contagiosità e la pressione sugli ospedali sotto controllo, in modo da resistere meglio alla probabile terza ondata.
Le scelte più importanti restano comunque confermate: dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio: bar, ristoranti e negozi sempre chiusi (tranne farmacie, edicole, tabaccai…) e spostamenti bloccati anche nel comune, salvp urgenze, necessità e salute.
Il 28, 29 e 30 dicembre i cittadini potranno uscire liberamente ma con le regole delle zone gialle, a partire dal coprifuoco che scatta alle 22 e finisce alle 5. Dal 21 dicembre al 6 gennaio non si potrà uscire dalla propria regione (o dal proprio comune nei giorni rossi).
Tuttavia il governo sta lavorando a una deroga, spinta anche dal premier Conte, per rendere un po’ meno solitari il Natale e gli altri giorni di festa, soprattutto per gli anziani soli o malati: si potrebbe allargare la capienza del pranzo di Natale o del cenone a due commensali non congiunti.
La riunione con Regioni, Province e Comuni è aggiornata a oggi. E nel pomeriggio è convocato il Consiglio dei ministri.
Nel frattempo, sono arrivate le indicazioni del Viminale ai prefetti. Shopping a numero chiuso, pattuglie a piedi con i megafoni per invitare la gente al distanziamento, droni e telecamere controllati in tempo reale dalle sale operative per individuare assembramenti da disperdere, controlli serrati non solo in stazioni e aeroporti ma anche negli autogrill, controllo del rispetto del distanziamento in auto fra persone non conviventi (una per ogni fila di sedili e con mascherina indossata). Queste alcune delle misure attivate già dal prossimo weekend, l’ultimo libero. Fitta rete di controlli, in vista della fine anno, nei luoghi di vendita dei fuochi d’artificio. In sintesi, controlli rigidissimi e tolleranza zero. In campo circa 70mila uomini delle forze dell’ordine che saranno coadiuvati dai militari dell’Esercito dell’operazione Strade sicure, dalla polizia municipale e dai volontari della Protezione civile.


























