Altri 73 contagi su 841 tamponi molecolari processati: il tasso di positività in Molise ieri era dell’8,68%.
I numeri più significativi a Campobasso (13), Termoli (11), Sessano del Molise (6), Pietrabbondante (5), Bojano (4) e Venafro (4). Gli attualmente positivi sono 2.799.
Stabile la situazione dei ricoveri al Cardarelli: 57 in area medica (due i ricoveri e quattro i dimessi di ieri) e 9 in terapia intensiva (un paziente migliorato è stato trasferito in infettive). Al domicilio sono isolate e assistite 2.733 persone.
Altri 54 i guariti, che portano il totale a 2.952 dall’inizio della pandemia. Tra i 54, 15 ad Agnone, 8 a Isernia, 7 a Oratino. Dato di rilievo, nessun decesso registrato. Il conto resta fermo a 172.
La denuncia del comitato vittime
Presieduto da Francesco Mancini, il comitato ‘Verità e Dignità per le vittime del Covid’, con l’assistenza dello studio Iacovino, ha presentato una denuncia sulla gestione dell’emergenza. «A tutt’oggi non è stato istituito un centro Covid come struttura autonoma. Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera potrà trovare attuazione non prima di aprile 2021 per pubblica affermazione dello stesso soggetto attuatore dg Asrem e pertanto dopo circa 14 mesi dalla dichiarata pandemia, oggi in seconda ondata con previsioni di una terza ondata nei mesi di febbraio marzo 2021», si legge fra l’altro nella denuncia. Che riassume anche la carenza di personale nel reparto di malattie infettive di Campobasso, nonché la situazione dei posti di rianimazione (sulla carta 30 e altri 14 da realizzare ma le cose cambiano se si considera per esempio che i privati per ora non hanno dato disponibilità di posti Covid e i loro posti sono compresi in quelli complessivi su cui si calcola il tasso di occupazione). Inoltre, il comitato prosegue: «Non è più garantita la cura per le patologie non Covid. Non sono più garantiti i livelli essenziali di assistenza sanitaria». E torna sull’ipotesi del centro Covid al Vietri, «struttura autorizzata e accreditata che non necessita allo stato di alcun intervento di ristrutturazione». I familairi delle vittime chiamano in causa Giustini, il Ministero, Asrem e Regione. «Vogliamo vederci chiaro e chiediamo alle tre procure di voler aprire immediatamente delle indagini», conclude Mancini

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