Rafforzare le misure per le zone gialle, con l’obiettivo di ridurre i contatti tra le persone; zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno, chiusure nei fine settimana, come già avvenuto durante le vacanze di Natale. Sono alcune delle indicazioni che gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno messo nero su bianco e consegnato al governo alla luce dell’aumento dei contagi.
Estendere, poi, la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi possibile. Per gli esperti c’è, inoltre, la necessità di potenziare il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti. Resta fondamentale il contact tracing, da favorire ovviamente.
Nel verbale trasmesso al governo per la modifica del dpcm in vigore il Cts ribadisce la necessità di riportare l’Rt sotto l’1 in tutta Italia e dunque ritiene indispensabile «l’innalzamento delle misure previste per ogni fascia di rischio», compresa quella gialla.
Il 9 marzo 2020 il dpcm che chiuse l’Italia, un anno dopo si rischia un nuovo lockdown. La decisione, dopo il parere del Cts, è previsto per le prossime ore.
Dagli esperti, l’esecutivo Draghi ha avuto l’ok a misure più stringenti per ridurre la circolazione del Covid, la zona gialla non basta in questo momento a tenere sotto controllo l’epidemia. L’obiettivo resta sempre quello di arrivare a meno di 50 casi per 100mila abitanti, che in certe regioni è stato già raggiunto.
Il Cts ha sottolineato, spiega Repubblica, che vanno valutati ulteriori interventi di mitigazione e contenimento dell’epidemia, anche di livello nazionale. L’idea è che sopra i 250 casi settimanali per 100mila abitanti debba scattare automaticamente la zona rossa. Ma le restrizioni, al di là dell’incidenza, vanno decise anche se sono presenti le varianti brasiliana e sudafricana che hanno una potenziale capacità di ridurre l’immunizzazione. Teoricamente gli interventi sono anche su scala regionale.
Il ventaglio delle ipotesi si è ristretto. Si va da tre settimane di lockdown generalizzato per provare a vaccinare più persone possibili alla stretta dei parametri che farebbero entrare un territorio in zona rossa. E dunque, come aveva già proposto il Cts, basterebbe che l’incidenza del contagio raggiunga i 250 casi ogni 100.000 abitanti per far scattare la zona rossa
Altra ipotesi, far scattare un lockdown generalizzato quando su tutto il territorio nazionale si dovessero superare i 30.000 contagi giornalieri. Sul tavolo del Ct, infine, la replica di una misura adottata già a Natale e con successo: la chiusura in tutta Italia nei weekend di ogni attività escluse quelle essenziali; quindi stop a bar, ristoranti, negozi anche in zona gialla e una zona arancione-scuro; scuole chiuse e divieto di spostamento dal proprio Comune, valido su tutto il territorio nazionale. Le indicazioni al momento danno come assai probabile che le nuove restrizioni scatteranno già dal prossimo fine settimana.

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