«Dobbiamo avanzare una proposta credibile ad Asrem e soprattutto dobbiamo configurare i servizi che vogliamo salvaguardare qui nell’ospedale “Caracciolo” di Agnone».
Nel corso del dibattito circa le sorti del nosocomio cittadino, durante l’ultimo Consiglio comunale, a riportare tutti con i piedi per terra, ancorati alla solida concretezza delle scadenze ormai imminenti, è stata l’assessore comunale al Sociale, nonché infermiera del Pronto soccorso, Enrica Sciullo. Prendendo la parola dopo aver ascoltato i vari interventi, l’assessora ha precisato: «Non possiamo fare voli pindarici, dobbiamo rimanere a quanto previsto dal decreto Balduzzi. È inutile ipotizzare la realizzazione di 30 posti letto, perché ci serve il personale che li garantisca quei posti letto. Atteniamoci alla realtà e a quanto previsto, nero su bianco, per questo ospedale di area disagiata di Agnone. E intanto cominciamo ad usare bene quello che abbiamo, le risorse professionali che abbiamo. Magari con progetti legati a quelli che possono essere i reali sviluppi futuri di quella struttura sanitaria. Devono rimanere quei posti letto che ci sono ora e li dobbiamo utilizzare, con i medici presenti e in servizio – ha sottolineato l’infermiera ospedaliera prestata alla politica –. Evitiamo di arrivare a fare delle proposte irrealizzabili che magari ci possono anche tagliare le gambe».
Riassumendo, difendere l’ospedale per quello che è oggi, con quell’assetto assistenziale che ha e che è previsto, con i medici che devono venire a fare servizio inviati dall’azienda anche da altre sedi ospedaliere. Questa, in sintesi, la posizione espressa dall’assessora Sciullo che lascia trasparire, in qualche modo, uno scetticismo rispetto alle ipotesi di rilancio della struttura prospettate da più parti.
Il punto è chiaro: il decreto ministeriale 70 riconosce ad Agnone un ospedale di area particolarmente disagiata, prevedendone tutti gli assetti e i servizi. E quelli bisogna pretendere dall’Asrem e dalla Regione Molise, nulla di più. Questa la posizione della Sciullo che parla nella duplice veste di amministratrice locale e di operatrice in prima linea del comparto sanitario dell’Alto Molise.
«Anche in una eventuale Commissione in Consiglio comunale – ha proseguito l’assessora – dobbiamo basarci sugli assetti previsti dal DM 70, non su altro, perché altrimenti ogni proposta verrebbe automaticamente bocciata».
Realismo e competenza, dunque, opposte alle fantasiose dichiarazioni ottimistiche di qualcuno, soprattutto tra coloro che siedono tra i banchi dell’opposizione e magari intendono sfruttare la querelle ospedale per meri scopi elettorali.
«Se aspettiamo tutti questi passaggi, in Commissione, con proposte non ancorate alla realtà dei documenti, noi a settembre non ci arriviamo – ha scandito Sciullo –. Adesso, da subito, dobbiamo fare in modo di avere i medici che servono per dare una mano al Pronto soccorso e anche in Medicina. Adesso ci servono, non domani. La Commissione si riunisce e ci vuole un certo lasso di tempo; l’accreditamento da parte dell’Università per attrarre specializzandi non è possibile se non con tempi lunghi. Noi invece dobbiamo trovare soluzioni immediate».

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