Prenotare una visita cardiologica dovrebbe essere una cosa seria, eppure all’ospedale “Caracciolo” di Agnone sembra più una partita a sorpresa: «Sarà lì? Non sarà lì? Chi lo sa».
Ieri mattina la roulette si è conclusa con la conferma più amara: il medico non c’era. Non in ritardo, non in sciopero, proprio assente. E come ogni buon thriller che si rispetti, la tensione è esplosa: alcuni pazienti, esasperati, hanno dovuto chiamare i Carabinieri.
La storia non è nuova, purtroppo. Il cardiologo richiamato in servizio con la celebre operazione “medici in pensione” aveva retto qualche mese, cercando di sopperire alla cronica carenza di camici bianchi in un’area particolarmente disagiata. Poi si è dimesso non prima di avvisare chi di dovere. Alla base della decisione il mancato riconoscimento dell’attività da parte del primario cardiologo del Veneziale di Isernia nonostante un contratto che il professionista agnonese aveva sottoscritto con l’Asrem.
Di qui il cortocircuito con il centro prenotazioni che non ha disdetto le prenotazioni già avvenute.
Ieri, dunque, la porta dell’ambulatorio era chiusa, ma i pazienti no: uomini e donne provenienti da vari centri del Molise, molti con problemi cardiaci reali, si sono presentati davanti a un muro di silenzio burocratico. La frustrazione ha presto lasciato spazio all’esasperazione, con conseguente chiamata ai Carabinieri della compagnia di Agnone ai quali hanno denunciato l’accaduto.
Non si tratta di un episodio isolato. Solo poche settimane fa, sempre al Caracciolo, il servizio Tac con contrasto è stato sospeso: il medico titolare si è presentato regolarmente in ospedale pronto a lavorare, solo per scoprire che tutti i pazienti erano stati dirottati altrove. Una sequenza che somiglia più a un film comico-drammatico che alla normale routine di un ospedale pubblico.
Il quadro che emerge è chiaro e preoccupante: la sanità regionale molisana continua a navigare a vista, tra carenze di personale, comunicazioni disorganizzate e una gestione delle emergenze che lascia a desiderare.
I cittadini, intanto, restano il fronte più esposto, quelli che pagano il conto più salato di una macchina che sembra ingranare solo a metà. E mentre gli uffici continuano a discutere piani, riorganizzazioni e promesse di nuovi medici, sul campo la realtà resta cruda: al Caracciolo di Agnone, prenotare una visita cardiologica è ormai un’avventura dai risvolti surreali, dove la speranza di trovare un medico in carne e ossa si misura ogni volta contro la solita, amara sorpresa.
La sanità non è solo un numero di turni o un organigramma aggiornato: è vita reale, con cuori che battono, pazienti che soffrono e famiglie che aspettano risposte. E se il cardiologo manca, i battiti continuano comunque… ma quelli dell’ansia, purtroppo, crescono vertiginosamente.

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