Non solo il processo nella settimana che la madre di Sonia Di Pinto, Antonietta, e del genero Sauro, hanno vissuto nel Granducato. Una messa venerdì sera e prim’ancora l’inaugurazione di una panchina rossa per Sonia: il ricordo che vive oltre il tempo.
«E’ stata una giornata intensa e carica di emozioni. L’Ambasciata italiana in Lussemburgo ha inaugurato una panchina dedicata a Sonia, ma questa panchina non è solo per lei: rappresenta ogni donna vittima di violenza, perché tutte loro sono Sonia – spiega mamma Antonietta – l’evento è stato un momento solenne e significativo, reso ancora più speciale dalla presenza dell’ambasciatore, che ha dimostrato sensibilità e vicinanza. Indossare la maglietta con la sua foto e la sua ultima lettera è stato per me un gesto profondamente commovente. Così come la distribuzione del libretto che ho scritto per il primo anniversario della sua scomparsa. Ricordare Sonia non è facile, perché il dolore resta immenso. Ma è proprio la sua memoria a darmi forza. Ora che il processo si è concluso e attendiamo il verdetto, mi sento ancora più determinata: i responsabili della sua morte devono rispondere pienamente delle loro azioni. Sonia merita giustizia, senza alcun compromesso.
Mentre si parlava di lei, non ho pensato alla sua morte, ma alla sua vita. Sonia continuerà a vivere nei luoghi che ha frequentato, ma anche oltre: a Petacciato, a Lussemburgo, nei posti che rappresentano la comunità italiana. Chiunque si troverà lì potrà vederla e ricordarla, perché Sonia era una persona speciale. Una donna onesta, lavoratrice, rispettosa anche quando non riceveva rispetto.
Il mio impegno non si fermerà. Continuerò a mantenere viva la sua memoria e a lottare affinché la giustizia faccia il suo corso. Sonia merita di essere ricordata per la sua bontà, la sua riservatezza, la sua gentilezza e la sua gioia di vivere. Lei voleva vivere, non morire. E morire brutalmente è qualcosa che non si può accettare.
Ora mi auguro che il giudice in Lussemburgo assegni la pena massima. Sonia ha già vinto in paradiso, ma la sua vittoria sulla vita deve compiersi anche qui. Finché avrò vita, la sua memoria vivrà con me. Spero che il suo ricordo continui a esistere anche negli anni a venire, quando io non ci sarò più.
Ringrazio di cuore l’ambasciatore, l’Ambasciata italiana e tutto il Paese che ha reso possibile questo gesto. Sonia vivrà per sempre». Parole a margine dell’iniziativa di giovedì scorso, giorno in cui è stata installata presso i locali della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata una panchina rossa, in ricordo di tutte le donne vittime di violenza.
L’iniziativa è nata su impulso del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che ha invitato tutta la rete diplomatico-consolare a collocare una panchina rossa all’interno dei propri locali, come simbolo volto a testimoniare l’impegno del Maeci nel contrastare ogni forma di violenza e discriminazione contro le donne, in Italia e nel mondo. L’Ambasciata ha deciso di organizzare la cerimonia di inaugurazione della panchina alla presenza dei familiari e degli amici di Lucia Sonia Di Pinto, connazionale uccisa in Lussemburgo nella notte del 17 aprile 2022 mentre si trovava sul luogo di lavoro.
Nel suo intervento, l’Ambasciatore Robustelli ha sottolineato come la panchina rossa rappresenti il segno delle cicatrici, visibili e invisibili, che troppe donne portano con sé, e un simbolo di vite spezzate per mano di chi avrebbe dovuto amarle o comunque rispettarle: un compagno, un marito, un familiare, un collega, o talvolta uno sconosciuto.
Ogni volta che una donna viene uccisa, ha aggiunto, perdiamo non soltanto una persona, ma una parte della nostra società e della nostra coscienza collettiva.
La panchina rossa inaugurata due giorni fa resterà collocata in maniera permanente nella sala d’attesa riservata al pubblico della Cancelleria Consolare, con l’auspicio che possa rappresentare un invito a fermarci e a riflettere, a non dimenticare, a educare e prevenire, trasformando la memoria in impegno quotidiano.
Un simbolo per esprimere con forza i nostri sentimenti di vicinanza e sostegno a tutte le donne vittime di violenza.
Con un pensiero speciale rivolto a Sonia, per onorarne la memoria.

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