Più forti di tutto e di tutti: sono carristi e cavalieri dei Xhuventjelvet, che hanno portato il loro Carro arancione in trionfo per il quarto anno di fila, in pratica da quando si è ripreso a correre dopo lo stop imposto dalla pandemia non hanno mai perso. Portocannone ha testato quest’anno per la prima volta la Carrese domenicale e complice la bella giornata assolata, il paese ha fatto il pieno di visitatori. In fibrillazione il popolo multicolore, quello arancione, appunto, quello biancoceleste dei Giovani e quello giallorossi dei Giovanotti. Nelle ore precedenti alla
manifestazione, il sindaco di Portocannone, a seguito della tracciatura delle linee di partenza, ha disposto che l’intero tratto iniziale del percorso fosse chiuso al traffico veicolare. «È fondamentale che tutti abbiano consapevolezza del valore e del significato di questo percorso: merita il massimo rispetto e la massima tutela, soprattutto ora che ci avviciniamo alle battute finali. Portocannone è pronta. Ricordiamoci che spetta a ciascuno di noi, dimostrare senso di responsabilità, maturità e correttezza, per salvaguardare oggi e per sempre la nostra straordinaria tradizione», il monito del primo cittadino. La piazza di Portocannone, recentemente riqualificata, si è pian piano riempita, con le istituzioni accolte nel municipio e le forze dell’ordine a schierare l’apparato di sicurezza. Primo adempimento, poco prima delle 12.30, il sorteggio, dinanzi a una moltitudine di gente. L’estrazione ha premiato i Giovani, posizionati in partenza come fossero in ‘pole’, davanti a Xhuventjelvet e Giovanotti (ordine d’arrivo da confermare per secondo e terzo posto). Quindi l’emozionante rito della benedizione, preludio alla discesa verso la partenza. Ma gli arancioni hanno prevalso ancora una volta, arrivando in paese nel tripudio generale dei loro sostenitori e ora porteranno in processione la Madonna di Costantinopoli. Un’edizione davvero da ricordare, che ha voluto porre l’accento sul rispetto delle regole. La Corsa deve rimanere un simbolo di identità per Portocannone, gestita con la serietà e il senso di responsabilità che la comunità ha sempre dimostrato. È un momento di grande coinvolgimento, ma anche di disciplina e rispetto per la storia che rappresenta.
























