A luglio 2025, il progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Termoli–Ripalta–Lesina si trova in una fase di avanzamento concreta e visibile, dopo anni di attese, revisioni e ostacoli. Il 21 maggio scorso è stato firmato a Termoli un protocollo d’intesa tra il Ministero delle Infrastrutture, la Regione Molise, RFI e FS Sistemi Urbani, che ha sancito ufficialmente l’avvio operativo dell’intervento. L’opera, strategica per la mobilità lungo la dorsale adriatica, prevede la realizzazione di 33 chilometri di nuovo tracciato ferroviario, di cui 25 km tra Termoli e Ripalta (in parte in variante e in parte in affiancamento alla linea esistente) e 8 km tra Ripalta e Lesina, interamente in affiancamento.
Il progetto è finanziato con 700 milioni di euro, anche attraverso fondi PNRR, e punta a raddoppiare la capacità della linea da 4 a 10 treni l’ora, portando il traffico complessivo da 80 a circa 200 treni al giorno. Il primo lotto (Ripalta–Lesina) sarà completato entro il 2026, mentre la conclusione dell’intera tratta è prevista entro il 2028.
Dal punto di vista operativo, i cantieri sono attivi e in fase di realizzazione, con il Commissario Straordinario Roberto Pagone a supervisionare l’avanzamento. Il protocollo firmato a maggio ha anche introdotto una visione più integrata per la riqualificazione urbana della stazione di Termoli, con l’obiettivo di migliorarne l’accessibilità, spostare i binari merci fuori dal centro cittadino e adottare soluzioni alternative alle barriere antirumore, come sottopassi, sovrappassi e interventi di mitigazione acustica coerenti con il contesto urbano.
Tuttavia, permangono alcune criticità. La componente ambientale continua a rappresentare un nodo delicato: RFI ha recentemente presentato una richiesta di riesame al Ministero dell’Ambiente per superare le osservazioni della Commissione VIA, che aveva sollevato dubbi su aspetti legati alla qualità dell’aria, alle falde idriche e alla biodiversità, in particolare in prossimità del Bosco delle Fantine. Inoltre, la questione delle barriere antirumore tra Termoli e Campomarino resta aperta: il protocollo d’intesa prevede ora uno studio di fattibilità per soluzioni meno impattanti, in linea con le richieste del territorio.

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