Nella notte tra domenica e lunedì, intorno alle 4, San Giacomo degli Schiavoni è stato teatro dell’ennesimo assalto a un Postamat nel Basso Molise. Una banda, composta da almeno tre persone, ha fatto esplodere lo sportello automatico dell’ufficio postale di Corso Umberto I utilizzando la cosiddetta tecnica della “marmotta”, provocando due forti deflagrazioni. Il bottino, secondo le prime stime, ammonterebbe a circa 5.000 euro, ma non tutte le cassette contenenti denaro sono state aperte prima della fuga dei malviventi, avvenuta a bordo di una Giulietta nera. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della compagnia di Termoli, i Vigili del Fuoco e gli artificieri del comando provinciale di Chieti. L’ufficio postale, l’unico presente nel paese e punto di riferimento anche per i cittadini di Petacciato – già privi del loro sportello da mesi a causa di un analogo assalto – è stato reso inagibile. Poste Italiane ha comunicato di essersi attivata immediatamente per la valutazione dei danni e la pianificazione degli interventi di ripristino. Nel frattempo, ha indicato come alternative gli uffici postali di Termoli (via Madonna delle Grazie e corso Mario Milano) e Guglionesi, tutti dotati di ATM Postamat, e ha annunciato l’imminente installazione di un ufficio mobile a Petacciato. Restano sempre disponibili anche i canali digitali, tramite l’app “Poste Italiane” e il sito poste.it, per accedere da remoto ai principali servizi. L’episodio ha suscitato una forte reazione politica. Il consigliere regionale di Costruire Democrazia, Massimo Romano, parla di fallimento della politica di sicurezza del centrodestra. «Un atto criminale, l’ennesimo, che si consuma in basso Molise, ironia della sorte proprio nel comune di cui è sindaco il senatore Della Porta, componente della commissione parlamentare Antimafia ed esponente di spicco di Fratelli d’Italia, partito di destra che storicamente pone al centro il tema della sicurezza. Conosco personalmente Costanzo e, al netto delle divergenze anche assai profonde su temi dirimenti (come l’autonomia differenziata), riconosco e apprezzo il suo impegno politico e istituzionale, ed esprimo a lui e a tutta la comunità di San Giacomo la mia piena ed incondizionata solidarietà. Il Molise è ormai nel mirino della criminalità organizzata, che si manifesta sia in forme di infiltrazione “silenziosa” nei settori economici sensibili sia in veri e propri atti di guerriglia, come gli assalti ai bancomat e portavalori. Se c’è un terreno sul quale è indispensabile che si muova compatta la filiera istituzionale è proprio quello del contrasto alla penetrazione della criminalità sul nostro territorio: mai come oggi, le congiunture politiche sono assolutamente favorevoli per porre il tema della “tutela dei confini” regionali, con specifico riferimento al basso Molise, che si dovrà misurare su un impegno politico e finanziario concreto, immediato ed esemplare, di implementazione dei presidi territoriali di sicurezza e sorveglianza, di concerto con le Forze dell’Ordine, con investimenti specifici in risorse umane, logistiche e strategiche per preservare il Molise. Comune, Regione e Stato devono parlare con una sola voce e rispondere a questo attacco senza perdere un solo istante. L’episodio di San Giacomo degli Schiavoni deve essere l’ultimo e, paradossalmente, non potrebbe esserci vetrina migliore, per chi ricopre responsabilità istituzionali ai più alti livelli del Paese e in Regione, per dimostrare che passare dalle parole ai fatti è ancora possibile».

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