Nel giorno in cui si ritrovano anche i sindaci di Molise e Abruzzo, dopo l’assenza dei primi al sit-in della vigilia, dal tavolo tecnico sulla Trignina sono emersi impegni e rassicurazioni sul percorso di messa in sicurezza della statale 650. L’obiettivo è quello di migliorare una infrastruttura strategica, sia per dare impulso all’economia, sia chiaramente per renderla maggiormente sicura, troppi i drammi e i lutti in quel percorso asfaltato, negli ultimi anni troppo croce e nessuna delizia di automobilisti, camionisti e turisti, anche per i numerosi lavori in corso che sovente la rendono ‘infernale’.
Si è svolto ieri, presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il secondo incontro del tavolo tecnico permanente dedicato al potenziamento e alla messa in sicurezza della strada statale 650 “Fondo Valle Trigno”, meglio conosciuta come “Trignina”. L’iniziativa, promossa su impulso del vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, rappresenta un passaggio cruciale nel percorso verso la modernizzazione di uno degli assi viari più strategici per i collegamenti trasversali tra l’Adriatico e il Tirreno. Al tavolo hanno partecipato i vertici dell’Ufficio di Gabinetto del Mit, l’assessore regionale alle Infrastrutture del Molise Michele Marone, i rappresentanti delle Camere di commercio dell’area Adriatico-Tirreno – Chieti-Pescara, Molise, Frosinone-Latina, Caserta e Gran Sasso d’Italia – guidati dal presidente della Camera di commercio Chieti-Pescara Gennaro Strever, insieme al direttore di Uniontrasporti, Antonello Fontanili, e ai vertici di Anas. Cuore dell’incontro è stata la presentazione del documento tecnico realizzato da Uniontrasporti, che fornisce un quadro aggiornato del tessuto economico e produttivo servito dalla statale 650 e dal più ampio corridoio trasversale che connette le autostrade A14 e A1. L’arteria collega, infatti, San Salvo a Isernia, da cui si snodano le direttrici per Caianello, Cassino e San Vittore, garantendo alle imprese di Abruzzo, Molise, Lazio e Campania uno sbocco diretto verso i porti di Gaeta e Napoli. Il dossier definisce la Trignina come “infrastruttura cardine” del sistema di mobilità est-ovest del Centro-Sud. Una dorsale che già oggi rappresenta la principale connessione tra distretti industriali, poli manifatturieri e aree interne caratterizzate dalla presenza di filiere strategiche come automotive, meccanica, alimentare, metalmeccanica, vetro e chimico-farmaceutico. L’analisi di Uniontrasporti evidenzia come il corridoio servito dalla statale 650 e dalle direttrici complementari (statale 652 Fondo Valle Sangro e statale 647 Fondo Valle del Biferno) comprenda: 319.831 imprese attive (2025); oltre 1.069.000 addetti. La maggiore concentrazione di imprese si registra nelle aree: Frosinone-Latina: 86.498 imprese (27%); Caserta: 80.940 imprese (25,3%); Chieti-Pescara: 68.297 imprese (21,4%); il Molise contribuisce con 29.243 imprese, pari al 9,1% del totale. Gli addetti sono prevalentemente impiegati nei settori: servizi; manifatturiero; commercio; costruzioni. Il solo comparto manifatturiero impiega oltre 210mila lavoratori, con poli particolarmente forti in provincia di Frosinone-Latina (29,1% degli addetti) e Chieti-Pescara (25,2%). Il documento elenca i principali distretti produttivi e le filiere che si sviluppano lungo il corridoio: Val di Sangro (Atessa) – Automotive e meccanica: Stellantis-Sevel, Honda Italia, Dayco; Vasto/San Salvo – Vetro e metalmeccanica: Pilkington; Termoli e basso Biferno – Meccanica, energia e componentistica: Stellantis Termoli, Itt Italia; Campobasso-Bojano-Campochiaro – Alimentare: La Molisana, Fratelli Ferro; Isernia-Venafro-Alto Trigno – Automotive e manifattura; Aquila e Val Pescara – Chimico-farmaceutico ed elettronica (Dompé, Fater); Gran Sasso d’Italia – Tessile-abbigliamento e filiere tradizionali. Una rete industriale estesa e diversificata, collegata da un’infrastruttura che oggi non risponde più ai volumi di traffico, alle esigenze di sicurezza e agli standard richiesti dagli operatori economici. Il valore dell’export nell’area raggiunge, nel 2024, 28,6 miliardi di euro, con una fortissima incidenza di due filiere: chimico-farmaceutico: oltre 15,5 miliardi, soprattutto nel territorio di Frosinone e Latina (85% del totale del comparto); automotive: 2,7 miliardi, in prevalenza da Chieti-Pescara e Val di Sangro. Si tratta di settori che richiedono collegamenti stradali affidabili, regolari e ad alta capacità, pena rallentamenti nella logistica, aumento dei costi di trasporto e penalizzazioni competitive sui mercati esteri. Il documento Uniontrasporti insiste sulla necessità di un potenziamento infrastrutturale profondo, indicando quattro ambiti prioritari. Competitività delle imprese: la Trignina attraversa aree ad alta densità industriale che necessitano di collegamenti rapidi con i porti e le autostrade. Sviluppo delle aree interne: la modernizzazione è considerata una “condizione abilitante” per ridurre gli squilibri infrastrutturali e favorire coesione territoriale. Sicurezza e continuità della mobilità: aumentare le corsie significa diminuire incidenti, migliorare la fluidità del traffico e garantire percorsi alternativi in caso di criticità sugli altri assi. Integrazione con le reti TEN-T: il potenziamento contribuisce alla connessione dei territori alle reti europee dei trasporti. Particolare attenzione viene dedicata anche allo sviluppo turistico: l’ammodernamento della SS650 migliorerebbe l’accessibilità ai parchi nazionali abruzzesi e molisani e favorirebbe la valorizzazione di un’area ricca di risorse naturali e culturali. Il tavolo tecnico ha confermato la piena sintonia tra MIT, ANAS e sistema camerale: un fronte unico che riconosce il carattere strategico dell’intervento. Il protocollo d’intesa recentemente sottoscritto va proprio in questa direzione, definendo la Trignina come priorità nazionale nel quadro dello sviluppo del corridoio Adriatico–Tirrenico. L’assessore molisano alle Infrastrutture Michele Marone ha ribadito l’urgenza dell’operazione per garantire sicurezza e competitività alle comunità e alle imprese del territorio. Da parte sua, il presidente Strever ha sottolineato come «la Trignina non sia solo una strada, ma la spina dorsale economica del Centro-Sud». La nota del Ministero ha confermato la volontà del ministro Salvini di procedere rapidamente alla definizione del progetto e al reperimento delle risorse necessarie, attraverso una pianificazione condivisa con le Regioni e con Anas. Il tavolo permanente proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori approfondimenti tecnici. Quadro che ha soddisfatto le rappresentanze politiche: «Il tavolo ha offerto l’opportunità di un confronto approfondito con i vertici Anas e dell’analisi dettagliata degli studi finora realizzati sul tracciato. Esprimiamo soddisfazione per l’esito dell’incontro, che ha confermato la concretezza e l’attenzione con cui il Governo sta affrontando la nota problematica legata alla sicurezza della Trignina. Anas ha inoltre illustrato nel dettaglio gli interventi programmati per la messa in sicurezza dell’arteria. Rispetto al passato, quando abbiamo assistito a numerosi annunci che non hanno mai trovato seguito, nel giro di poche settimane questo è già il secondo incontro che si svolge presso il Ministero dei Trasporti, dopo quello con il Sottosegretario Antonio Iannone. Siamo fiduciosi che finalmente possano arrivare risposte concrete ai cittadini e alle imprese, garantendo una strada sicura e fondamentale per il collegamento tra la costa adriatica e quella tirrenica, capace anche di aumentare la competitività del territorio. Lo dichiarano in una nota il Senatore Etelwardo Sigismondi, il Senatore Costanzo Della Porta e il Presidente del Consiglio regionale Quintino Pallante al termine della riunione alla quale hanno partecipato. ppm

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