Gli autovelox installati quest’estate lungo la Strada statale 17 in territorio di Bojano continuano a far discutere. Dopo il sopralluogo tecnico del Comitato Pro Trignina, che ha fatto sorgere dubbi sulla legittimità dei dispositivi, il tema è approdato in Consiglio comunale su iniziativa dell’opposizione. In Aula si è acceso un lungo confronto su aspetti tecnici, iter autorizzativi e scelte politiche, con lo sfondo delle numerose multe recapitate a cittadini e pendolari molisani.
A sollevare formalmente la questione è stato il consigliere Gaetano Policella, che ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarezza sulla vicenda, spiegando di essere stato sollecitato da cittadini di Bojano e da molisani che percorrono l’asse Isernia–Campobasso e che hanno ricevuto quella che lui ha chiamato la «lettera di Natale» sotto forma di multa.
Il sindaco Carmine Ruscetta ha risposto collocando la questione in una strategia più ampia di sicurezza stradale, rivendicando l’operato dell’amministrazione anche nel centro abitato con rallentatori, rifacimento della segnaletica e lavori sulla viabilità comunale, soprattutto nei punti critici. Il sistema di controllo della velocità lungo la Ss17
è parte quindi di un progetto complessivo di miglioramento della sicurezza e della vivibilità, ha sottolineato.
Sul piano tecnico, il sindaco ha ricostruito l’iter di installazione, precisando che sono stati coinvolti diversi enti per le autorizzazioni, con attenzione su posizionamento, distanze e visibilità dei punti di controllo, nel rispetto delle norme. I dispositivi sono collocati in un tratto con linea continua di mezzeria dove il limite è di 70 km/h, invariato rispetto alla segnaletica precedente. La cartellonistica di preavviso è collocata a distanze superiori ai minimi di legge e la misurazione si basa sulle paline chilometriche Anas, ritenute «l’unico parametro ufficiale per le distanze sulla Statale» – ha affermato.
Ruscetta ha chiarito che la scelta dei siti è stabilità dalla Prefettura, mentre per l’autorizzazione la palla è passata poi ad Anas, trattandosi di una strada statale. Inizialmente si era pensato a un Tutor – ha aggiunto – ma il limite variabile da 70 a 50 km/h nei pressi del cavalcavia ha reso impraticabile questa soluzione. Sul tema omologazione/approvazione delle apparecchiature, il sindaco ha spiegato che a livello nazionale c’è ancora incertezza normativa, con scarse omologazioni vere e proprie e approvazioni ministeriali in pratica prevalenti. A Bojano – ha affermato – il rilevatore è regolarmente iscritto nell’elenco ministeriale e ha superato il sopralluogo prima dell’entrata in funzione, con il Comando di Polizia Municipale che gestisce la situazione nel massimo della correttezza e nel rispetto delle norme.
Il consigliere Liberato Gentile ha aggiunto poi alcuni dettagli cronologici, ricordando che l’iter di installazione è iniziato nel 2020 e si è concluso nell’agosto 2025, dopo vari pareri e verifiche.
Sul fronte dell’opposizione, la consigliera Mariacristina Spina ha poi spostato il fuoco del ragionamento dal piano strettamente tecnico a quello politico. Spina ha sottolineato che l’installazione degli autovelox è, innanzitutto, una scelta. Il fatto che si sia seguito un percorso legittimo, ha osservato, non implica automaticamente che la decisione sia “buona” o opportuna dal punto di vista politico e sociale.
Spina ha evidenziato che ad oggi sarebbero stati emessi migliaia di verbali, un numero che, a suo giudizio, equivale a una «pressione notevole» sui cittadini e sui pendolari.
Altra questione sollevata da Spina riguarda gli effetti pratici del contenzioso che inevitabilmente si genera a fronte delle multe. Pur ribadendo che la legittimità degli atti è un presupposto imprescindibile dell’azione amministrativa, la consigliera non ha nascosto il sospetto che, dietro la scelta di installare gli autovelox proprio in quel tratto e in questo momento, possano esserci anche ragioni di natura finanziaria.
Inoltre, la consigliera ha criticato l’approccio dell’amministrazione, costretta a suo dire a intervenire spesso dopo che i problemi esplodono, anziché accogliere e valutare per tempo suggerimenti e riflessioni, anche provenienti dall’opposizione.
In chiusura, Spina ha ricordato che il Consiglio comunale si trova ormai in “prorogatio”, essendo trascorsi più di cinque anni dal voto del 2020. Da qui l’invito a gestire questa fase finale della consiliatura con particolare attenzione e responsabilità, evitando scelte che possano lasciare strascichi o generare tensioni tra amministrazione e cittadini. La vicenda degli autovelox, in questo senso, diventa per l’opposizione un simbolo di un modo di governare poco condiviso e percepito come calato dall’alto.
La maggioranza, d’altro canto, rivendica il rispetto delle procedure e la volontà di ridurre velocità e incidenti in un collegamento stradale strategico. Resta però il solco tra chi vede gli autovelox come strumento legittimo di sicurezza e chi li percepisce come un peso. Il dibattito politico e gli esiti dei ricorsi potranno forse chiarire o accentuare questa divisione nelle prossime settimane.
























