Venerdì scorso, i Carabinieri della Compagnia di Bojano hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di un uomo di nazionalità straniera, residente a Limosano, ritenuto responsabile di atti persecutori ai danni di una donna vicina di casa. Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura della Repubblica, prevede il divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da lei frequentati, con l’obbligo di mantenere una distanza minima di 500 metri. Inoltre, è stata prevista l’applicazione del braccialetto elettronico per il monitoraggio del rispetto della misura cautelare.
L’indagine, coordinata dalla Procura e condotta dai Carabinieri della Stazione di Sant’Angelo Limosano, ha permesso di ricostruire nei dettagli le reiterate condotte vessatorie e violente dell’indagato, iniziate nel maggio 2024 e aggravatesi nel tempo. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe posto in essere minacce verbali, aggressioni fisiche e molestie tramite canali telematici nei confronti della vittima, residente in un’abitazione poco distante dalla sua. Gli atti persecutori sarebbero partiti da avances sentimentali non corrisposte, per poi degenerare in una condotta sempre più aggressiva e invasiva.
Nel corso delle indagini è emerso inoltre che l’uomo non si sarebbe limitato a perseguitare la denunciante, ma avrebbe molestato anche altri residenti della zona, i quali hanno presentato denuncia. A fronte delle risultanze investigative, il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi luoghi abituali. Tuttavia, l’indagato ha rifiutato l’applicazione del braccialetto elettronico, misura ritenuta necessaria dalla Procura per il controllo della distanza imposta. A seguito di questo rifiuto, il gip ha accolto la richiesta dell’accusa e ha predisposto il divieto di dimora in tutta la provincia di Campobasso.
Il procuratore della Repubblica, Nicola D’Angelo, ha evidenziato l’importanza della tempestività dell’intervento giudiziario per garantire la sicurezza della persona offesa e prevenire eventuali escalation di violenza.
L’operazione rientra nel più ampio impegno della Procura di Campobasso nella lotta contro i reati di stalking e violenza di genere, con un’attenzione particolare alla protezione delle vittime e alla tempestiva adozione di provvedimenti di prevenzione. Le autorità invitano chiunque si trovi in situazioni analoghe a denunciare senza esitazione.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari, durante la quale l’indagato potrà esercitare i propri diritti difensivi nei modi previsti dalla legge. La Procura continuerà a monitorare la situazione e a fornire aggiornamenti in merito all’evoluzione delle indagini.

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