“Trenta anni di inclusione: storia, conquiste e nuove sfide”. Un traguardo festeggiato ieri pomeriggio dall’Aipd Campobasso (Associazione italiana persone down), nel suggestivo scenario del Teatro Savoia, alla presenza del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.
La giornata è stata anche l’occasione per un confronto sulla nuova legge sulla disabilità e sul valore del progetto di vita personalizzato. Presenti all’evento Giovanna Grignoli, presidente Aipd Campobasso; Gianfranco Salbini, presidente Aipd nazionale; il prefetto di Campobasso Michela Lattarulo; Fabio Ferrucci, docente dell’UniMol; l’europarlamentare Aldo Patriciello; l’arcivescovo Biagio Colaianni; la sindaca Marialuisa Forte e l’assessore comunale Angelo Marchegiani.
«Trent’anni e tanti altri da spendere al fianco delle famiglie. Persone molto motivate che in tutto questo tempo hanno saputo costruire progetti, percorsi e risposte condivise con le istituzioni e con altri enti – le parole del Ministro Locatelli -. Grazie all’Aidp Campobasso per quello che è stato fatto nonostante momenti sicuramente difficili, perché non sempre una realtà che nasce e si muove per il bene delle persone viene sostenuta e incoraggiata. Oggi possiamo dire che sul terzo settore il Governo punta moltissimo. A breve uscirà un bando sulla dimensione abitativa, ricreativa e lavorativa. Credo che le istituzioni non possano fare nulla se non in maniera condivisa con in mondo del terzo settore, con i rappresentanti delle persone con disabilità e con le famiglie».
In merito alla nuova riforma sulla disabilità la ministra del governo Meloni ha affermato come stia «progredendo tutto senza intoppi. Si sono aggiunte le altre 11 province e nei primi mesi del 2026 partirà la formazione e la sperimentazione su altre 40. L’obiettivo è completare l’iter formativo entro la fine del 2026. Bene la riforma, bene le leggi, bene le risorse ma serve un salto di qualità nell’approccio come persone, per riuscire a vedere le potenzialità e non i limiti – ha sottolineato l’esponente del governo Meloni -. Dobbiamo investire sulle persone, sui loro talenti e le loro competenze. Sulla questione caregivers siamo alla stesura di una bozza che vorrei portare in consiglio dei ministri entro fine anno. Stiamo discutendo sulle coperture e siamo vicini a trovare la quadra. Si tratta di una norma a tutele differenziate, a partire dal caregiver familiare, convivente e prevalente. Sono convinta che si debba partire da qui, da chi c’è 24 ore su 24».
«Tante conquiste ottenute con il duro lavoro e un passo alla volta, ma non ci fermiamo. Adesso c’è una sfida importante che è quella della nuova legge che mette in campo tantissime novità da cogliere – ha proseguito la presidente dell’Aipd Campobasso Giovanna Grignoli -. La presenza del ministro Locatelli a Campobasso è un onore perché è un riconoscimento delle cose che si fanno sul territorio, anche in periferia. Un momento di grande soddisfazione. Da alcuni giorni rifletto sul percorso iniziato trent’anni fa. Oggi le persone con sindrome di down sono molto più integrate in tutti i contesti della quotidianità. Questa è l’inclusione reale e non a parole. Il tassello che forse manca in Molise è il lavoro – ha evidenziato -. Nella nostra regione il problema reale è quello dell’inserimento lavorativo. Qualche tentativo lo abbiamo fatto ma le aziende sono restie. Credo che le amministrazioni dovrebbero essere le prime a dare l’esempio. Basterebbe assumere un ragazzo in tutti i Comuni della nostra regione per mandare un messaggio forte. Più che verso le istituzioni l’appello va fatto al mondo delle imprese, spesso troppo restio ad assumere persone con disabilità. Una persona disabile sul posto di lavoro, come dimostrano gli studi, rappresenta un valore aggiunto perché facilita i rapporti, arricchisce l’ambiente e dissipa le tensioni».
«Bisogna riconoscere il valore di questa associazione e di quello che ha fatto in questi trent’anni. Questa amministrazione deve condividere, appoggiare e sostenere in tutti i modi chi si è fatto carico di questa responsabilità – ha chiosato l’assessore comunale Marchegiani -. Le istituzioni devono riuscire ad intercettare tutti quei progetti di inclusione lavorativa e abitativa per i soggetti più fragili e deve fungere da anello di tramite rispetto alle associazioni e ai privati».
E.F.

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