Nel pomeriggio del 6 ottobre scorso, nei comuni di Toro e San Giovanni in Galdo si sono verificati tentativi di truffe telefoniche ai danni di alcune persone del posto che sono state contattate da ‘falsi carabinieri’. È stato proprio il sindaco di Toro ad avvisare la comunità, attraverso le pagine di Primo Piano Molise, ad allertare i suoi concittadini ed avvisare che chiunque si spaccia per un carabiniere e chiede soldi è semplicemente un truffatore.
Il modus operandi dei truffatori è ormai noto: le vittime hanno ricevuto una chiamata da un uomo che si spacciava per appartenente all’Arma e riferiva che un loro familiare era stato trattenuto in caserma dopo aver causato un grave incidente stradale.
Il truffatore faceva leva sulla vulnerabilità emotiva delle vittime, chiedendo urgentemente la consegna di denaro e gioielli in oro per coprire il danno e garantire immediato rilascio del familiare. Contemporaneamente annunciava l’imminente arrivo di un incaricato presso l’abitazione per il ritiro dei valori necessari al “risarcimento”.
Le vittime hanno prontamente allertato i familiari, che hanno contattato il 112. Grazie all’intervento immediato delle pattuglie della Compagnia carabinieri, sono state individuate due autovetture sospette in transito nei pressi delle loro abitazioni. Dalle vetture, avvicinandosi alle porte d’ingresso per citofonare e ottenere l’accesso, sono scesi i presunti truffatori. I militari hanno quindi fermato i soggetti e li hanno condotti in caserma, impedendo così ulteriori conseguenze ai danni degli anziani.
L’attività investigativa ha prodotto elementi concreti e univoci che hanno portato alla deferimento giudiziario di quattro individui, tutti originari della Campania, di cui uno minorenne. I quattro sono stati denunciati per il reato di truffa aggravata in concorso.
L’Arma dei carabinieri, da sempre vicina alle persone anziane e vulnerabili, ricorda che, in caso di ricezione di telefonate da parte di persone che si spacciano per avvocati o membri delle Forze dell’Ordine e che chiedono denaro per “aiutare” un familiare, è fondamentale non farsi prendere dalla fretta, prendersi tempo e contattare immediatamente il 112 o un parente di fiducia. Anche in presenza di soli sospetti è essenziale allertare subito le forze dell’ordine, che guideranno i comportamenti da seguire. I carabinieri non chiedono mai somme di denaro, né la consegna di beni o l’accesso a dati bancari: chi chiede tali cose è certamente un truffatore.

























