Deboli segnali di miglioramento e speranza quelli che arrivano dal Neuromed di Pozzilli.
«Antonia apre gli occhi, in certi momenti riesce a riconoscere i componenti della famiglia che la vengono a trovare». Queste le parole di Valeria Marino’, primaria del reparto di Terapia Intensiva. «Non è ancora cognitivamente ben valutabile perché non è in grado di parlare, dunque non possiamo avere ancora un quadro completo. Si muove, è in grado di girasi nel letto, a testimonianza di una capacità di movimento conservata. Un percorso riabilitativo che sarà lungo sia da un punto di vista motorio che psicologico, ma credo che si potranno avere dei segnali positivi sul lungo periodo».
Antonia Ocone è ricoverata al Neuromed dalla sera del 30 settembre, quando è stata trovata gravemente ferita accanto al corpo senza vita del fratello più piccolo Cosimo, ucciso da Salvatore Ocone nella villetta di Paupisi insieme alla madre Elisa Polcino, prima che l’uomo caricasse i corpi dei due figli sulla sua Opel Mokka e tentasse la fuga, conclusasi nelle campagne di Ferrazzano.
Intanto Salvatore Ocone rimane detenuto nel carcere di Benevento, nel quale è stato trasferito lo scorso 18 ottobre.
Martedì scorso l’interrogatorio di garanzia, nel corso del quale il 58enne accusato della strage di Paupisi si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il legale difensore Gianni Santoro non ha escluso la possibilità della perizia psichiatrica, un’ipotesi che «potrebbe essere richiesta dalla difesa nella fase delle indagini preliminari».

























