«Grazie a tutti gli amici di Riccia, Jelsi, Campobasso, Cercemaggiore, Milano, Trivento, Gildone, Napoli, Ferrazzano. Grazie a tutti». Un lieto fine che fa tirare un sospiro di sollievo non solo alla comunità di Jelsi ma ad un’intera regione.
Questo il messaggio che arriva dalla bambina di sette anni e dal bimbo di appena due che, in compagnia della mamma, hanno voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi lanciata per aiutarli. Mercoledì scorso i due bambini erano rimasti intossicati dal monossido di carbonio a Jelsi. Trovati privi di sensi, erano stati soccorsi dai sanitari del 118 e trasportati in codice rosso all’ospedale Cardarelli di Campobasso. Dopo un primo ricovero al Pronto soccorso, contattata la responsabile dell’iperbarica di Larino, la dottoressa Molinaro, era stato deciso di trasferire entrambi i bambini in una struttura pediatrica specializzata. Destinazione l’ospedale Santobono di Napoli, centro di riferimento per i casi di intossicazione da monossido in età infantile. Nei giorni scorsi l’ultimo trattamento nella camera iperbarica e le dimissioni. Immediata nel frattempo la mobilitazione della comunità di Jelsi a sostegno della madre, 32enne di origini nigeriane, che vive con i figli in una casa priva di riscaldamento. La parrocchia guidata da don Lorenzo Piazzola aveva avviato una raccolta fondi che in poche ore aveva superato 1.500 euro, destinati a coprire le prime necessità della famiglia. Tra le ipotesi più accreditate tra le cause dell’incidente, una fuga di gas da una stufetta utilizzata per riscaldare l’abitazione. La prontezza dei soccorsi e la solidarietà dei vicini hanno evitato quella che si sarebbe potuta trasformare in una vera e propria tragedia.

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