Nella mattinata di venerdì scorso il personale della Squadra Mobile, guidata da Marco Graziano, della Questura di Campobasso ha tratto in arresto un giovane della provincia di Caserta per una truffa ai danni di due persone anziane.
Ad attirare l’attenzione dei poliziotti una Fiat Panda guidata da un giovane che si aggirava in centro città senza una precisa meta. La strana andatura dell’auto, con il conducente che spesso arrestava la marca per consultare il cellulare, unita alla targa danneggiata proveniente da fuori regione, hanno confermato i sospetti degli agenti della Mobile che, dopo un attento pedinamento, hanno visto il giovane uscire dall’abitazione di una coppia di anziani nel centro storico.
A quel punto il personale della Squadra Mobile ha deciso di sottoporlo a controllo. All’interno del borsello che aveva con sé sono stati trovati 2.500 euro.
Nelle ore precedenti, sul telefono fisso dell’abitazione dei due anziani, erano giunte alcune chiamate da parte del truffatore che si era spacciato per un nipote della coppia e, fingendo di trovarsi in difficoltà, aveva chiesto di consegnare ad un suo amico, che di lì a poco sarebbe giunto a casa loro, il denaro necessario per evitare di essere arrestato.
Le povere vittime, che già in passato avevano subito una truffa simile, hanno riconosciuto nel ragazzo il soggetto a cui poco prima avevano versato il denaro in contanti, pari all’ammontare delle loro pensioni e delle relative tredicesime riscosse di recente.
Il giovane è stato arrestato in flagranza del reato di truffa aggravata e, come disposto dal pm di turno della Procura della Repubblica di Campobasso, è stato condotto presso la casa circondariale di Campobasso.
L’operazione portata a termine dalla Squadra Mobile testimonia come i truffatori prediligano coppie di anziani che, in molti casi, vivono sole e di cui conoscono abitudini e spesso anche i nomi dei loro cari.
L’attività di contrasto a tali reati da parte della Polizia di Stato prosegue incessante in tutta la provincia. Di fondamentale importanza è segnalare ai numeri di emergenza ogni condotta che possa far presumere un tentativo di truffa e ricordare che nessuna richiesta di denaro può legittimamente derivare da appartenenti alle forze di polizia.

























