È un appuntamento che si ripete puntuale ogni anno, tanto quanto la festività che lo precede. A Campobasso, il Corpus Domini non è solo un momento di fede e tradizione, ma anche una macchina organizzativa che si mette in moto settimane prima della sfilata dei 13 Ingegni del Di Zinno. E così, anche quest’anno, il “solito giro” è stato compiuto.
Custode e garante della tradizione, Giovanni Teberino – responsabile dei Misteri – insieme al luogotenente della Polizia Municipale Michele Mignogna, ha percorso le vie del centro cittadino che ospiteranno la processione, dando inizio alla consueta ricognizione.
È un lavoro silenzioso, ma fondamentale, quello di chi anticipa il passaggio degli Ingegni: verificare che nulla intralci il cammino dei Misteri, che ogni angolo del percorso sia pronto ad accogliere il rito più sentito della città.
Il primo sopralluogo si è concluso con le “solite anomalie”, come è ormai consuetudine segnalare: rami sporgenti lungo i viali, lampioni e fili elettrici da alzare in alcuni tratti del centro storico, fioriere fuori posto o ingombri temporanei. Piccoli ostacoli, certo, ma che potrebbero compromettere la fluidità e la sicurezza del corteo sacro.
«È un controllo che conosciamo bene – ha spiegato Teberino – e che ogni anno ci permette di prevenire qualsiasi criticità. La città risponde sempre con attenzione e collaborazione, consapevole del valore dei Misteri».
Il secondo giro, previsto a ridosso dell’evento, servirà a verificare che gli interventi richiesti siano stati eseguiti. Solo allora, il percorso potrà dirsi davvero pronto ad accogliere i Misteri, i figuranti, e le migliaia di cittadini e visitatori che ogni anno si riversano nelle strade per assistere alla spettacolare processione.
Nel frattempo a Campobasso l’attesa cresce. La città si prepara, come ogni anno, a rivivere un frammento della sua anima più profonda: quella che intreccia religione, arte, tradizione e identità. E mentre i Misteri si avvicinano, anche il “solito giro” diventa parte del rito.

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