E crisi fu. Dopo mesi di avvisaglie dentro e fuori dall’Aula, il Cantiere civico di Pino Ruta ‘rompe’ con la maggioranza progressista, lasciando la squadra Forte senza numeri in Consiglio. L’idillio – per usare un eufemismo – si è spezzato all’indomani delle nomine del Cda della Sea: la scelta di Marialuisa Forte per la guida dalla municipalizzata è ricaduta su Piero Neri. L’avvocato e segretario regionale di Verdi e Sinistra, fedelissimo di Roberto Ruta, evidentemente non è una figura ‘gradita’ al leader del Cantiere civico. Da settimane, per la verità, si susseguivano indiscrezioni su un duro scontro in atto tra Pd e civici proprio per ottenere la presidenza del Cda che, per Pino Ruta, spettava al suo gruppo. Tant’è che ieri mattina, poco prima delle 13, è arrivata la conferma: «Questa mattina gli assessori e i consiglieri del Cantiere Civico del Comune di Campobasso hanno rassegnato le proprie dimissioni da assessori, da presidenti di commissione e da ogni altro incarico politico assunto all’interno della maggioranza, prendendo atto dell’impossibilità di proseguire il mandato di governo a causa del mancato rispetto da parte della sindaca degli accordi, anche scritti, formalmente assunti nei confronti degli elettori e del Cantiere Civico in sede di ballottaggio e di accordo di maggioranza, con particolare riferimento alla catastrofica situazione in cui versa il sistema di raccolta differenziata e la cura del verde non senza rimarcare l’assoluta inopportunità di talune recenti nomine della governance della Sea».
La nota si riferisce all’accordo sottoscritto prima del ballottaggio da Pino Ruta e la sindaca Marialuisa Forte insieme a tutti i segretari dei partiti della coalizione progressista che, tra le altre cose, ha permesso al Cantiere civico di ‘guadagnare’ tre assessori in giunta, oltre all’impegno di abbandonare il progetto del trasferimento della D’Ovidio nell’area di Selvapiana.
Sul fronte ‘ambiente’ il patto prevedeva – testualmente – «l’avvio entro il termine di mesi sei, anche per il tramite della Sea e dei soggetti delegati/nominati dall’amministrazione delle procedure di revisione dell’attuale sistema di raccolta differenziata dei rifiuti mediante il sistema dei mastelli e rastrelliere; e la nomina amministratore Sea al fine di riorganizzare il servizio di raccolta dei rifiuti e la gestione del verde, obiettivi portanti della proposta del Cantiere Civico e della Lista Unica Terra».
La giunta ha invece deciso di ‘superare’ la figura dell’amministratore unico tornando al Cda a tre componenti, tra i quali – stando sempre ai bene informati – figurerebbe anche un consigliere del Cantiere civico, ovvero Monica Scalabrino. Una ‘casella’ che probabilmente non ha soddisfatto il leader del Cantiere civico, che comunque nella nota ribadisce come la decisione non sia frutto di una guerra per le poltrone: «Confermando, in coerenza con il proprio impegno civico, il più assoluto disinteresse per scelte spartitorie e per l’accaparramento di poltrone ed incarichi, comunicano che lunedì, alle 17, presso la sede del Cantiere civico a Campobasso in piazza Prefettura si svolgerà la conferenza stampa».
Al momento, dunque, resterebbero in Comune solo i cinque consiglieri: Stefano Lombardi, capogruppo Confederazione Civica, che ha rinunciato – per la seconda volta, visto che già nei mesi scorsi aveva rassegnato le dimissioni e poi accettato una nuova elezione, ndr – alla presidenza della commissione Urbanistica e Centro storico, Vincenzo De Iasio, dimissionario dalla commissione Diversabilità, Antonella Trivisonno, che la lascia invece la presidente della commissione Bilancio, Pino Ruta, capogruppo Unica Terra e Sabino Iafigliola, Capogruppo Costruire Democrazia. È dunque ipotizzabile che siederanno in Consiglio tra i banchi della minoranza, mentre i tre assessori, Piero Colucci che è anche vicesindaco, Adele Fraracci e Angelo Marcheggiani lasceranno definitivamente – a meno di colpi di scena o nuove nomine frutto di successivi accordi – la giunta di Palazzo San Giorgio.
Dal canto suo, la sindaca Forte non ha ancora commentato ‘lo scossone politico’ non avendo ancora ufficialmente preso visione delle dimissioni. «Le valutazioni – ha fatto sapere – sono rinviate a lunedì, quando riceverò le motivazioni alla base delle dimissioni».
Una ‘mossa’, quella del Cantiere civico, ha colto un po’ tutti di sorpresa e che nessuna attendeva, almeno con queste rapide tempistiche.
‘Tempi e modi’ che invece, per l’area moderata del centrodestra, rivelano un intento preciso del Cantiere civico: «Attendiamo alla finestra – il commento di Domenico Esposito di Forza Italia e Salvatore Colagiovanni dei Popolari per l’Italia – ma di certo non presteremo il fianco all’ennesima guerra per la spartizione di poltrone portata avanti da Pino Ruta. Vediamo cosa ci racconteranno lunedì pomeriggio – in riferimento alla conferenza stampa – e come motiveranno la decisione di aver lasciato vacanti assessorati nevralgici come quello dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica (in capo a Colucci) ora che le scadenze del Pnrr sono alle porte». È chiaro che l’assist di Pino Ruta potrebbe essere raccolto dal centrodestra per sfiduciare l’amministrazione e tornare così al voto (comunque dopo mesi di commissariamento), ma per il momento né a livello regionale né da Roma sono pervenute indicazioni di questo tipo. Una possibilità che comunque non è esclusa, ma ad una sola condizione: «Potremmo riflettere su una mozione di sfiducia solo dopo le dimissioni di Pino Ruta e dei suoi – continuano Esposito e Colagiovanni – non prima, perché forniremmo solo un’altra arma di ricatto nella mani di Ruta, magari per ottenere il quarto assessore. Pd e Cantiere civico stanno giocando ad una partita di poker, noi non abbiamo alcuna intenzioni di sederci a quel tavolo, il nostro unico interesse è lavorare per la città, e il voto al rendiconto della maggioranza Forte, che ha approvato i nostri Odg, ne è una prova».
Insomma, una fase di stallo e studio in cui potrebbe accadere di tutto. Del resto da mesi l’amministrazione Forte ha ‘aperto’ ad una collaborazione fattiva con i moderati ma pure con la Lega, dunque non è escluso che si possano creare nuove alleanze per evitare di tornare alle urne.
Le pedine sono posizionate sulla scacchiera: lunedì ci sarà la mossa della sindaca, nel pomeriggio quella dei civici e, successivamente, si muoverà anche il centrodestra, che ha già annunciato una conferenza stampa martedì mattina.
mdu

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