L’ultimo annuncio risale a più di un anno e mezzo fa e porta la firma dell’allora ministro della Cultura Sangiuliano: «Verrò a Campobasso e riapriremo la biblioteca Albino». Tutti sappiamo come è andata. Il destino della storica struttura di via D’Amato sembra ormai irrimediabilmente segnato: da 9 anni, a seconda del colore politico dei vari governi, la soluzione viene data per ‘imminente’ ma puntualmente la vicenda si chiude con un nulla di fatto.
Era il settembre 2016 quando la biblioteca, a seguito della riforma Delrio che tolse la competenza alle Province, chiuse definitivamente i cancelli, nell’indifferenza della Regione Molise (soggetto individuato dalla legge per condurre il riordino delle funzioni) e del Governo. Una serie di vicissitudini portarono alla cessione della “Albino” al Ministero della Cultura, finendo però sotto la Direzione generale dei Musei anziché la Direzione generale delle Biblioteche, come avvenuto per molte altre strutture italiane. Un inghippo che ha di fatto impedito la
riapertura. Ora a portare nuovamente la questione agli onori della cronaca sono stati i consiglieri del gruppo Noi Moderati di Palazzo San Giorgio che hanno interessato il coordinatore regionale Fabio Cofelice, affinché solleciti il ministro della Cultura ed il Governo.
E così nei giorni scorsi l’onorevole Giuseppe Bicchielli, parlamentare di Noi Moderati, ha proposto una interrogazione con risposta scritta al Ministero della Cultura ed al Ministero dell’Economia e Finanza per chiedere quali iniziative si vogliano assumere per restituire alla cittadinanza ed all’interno Molise lo storico presidio culturale.
Istituita il 24 settembre 1861 grazie alla cospicua donazione libraria di Pasquale Albino, cui è intitolata, la Biblioteca possiede circa 130.000 volumi e opuscoli, un prezioso fondo antico, 2.400 periodici, pergamene, manoscritti, fotografie, carte geografiche, mappe, bandi e manifesti, disegni e stampe.
«Dal 1990 — si legge nell’interrogazione presentata da Bicchielli — la Provincia di Campobasso avviò la costruzione della nuova sede, nella quale la Biblioteca si trasferì nel 1993. Fino all’entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56, la gestione dei luoghi della cultura, comprese le biblioteche, era affidata proprio alla Provincia. Tuttavia, le conseguenze derivanti dall’applicazione della suddetta normativa hanno indotto la Regione ad avviare un tavolo di confronto con le due Province, Campobasso e Isernia, e con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali, per individuare una soluzione che consentisse il mantenimento delle attività della Biblioteca Pasquale Albino».
Con la deliberazione n. 341 del 6 luglio 2016, la Giunta regionale del Molise ha approvato un accordo di valorizzazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, la Regione Molise e le Province di Campobasso e Isernia, finalizzato a definire le modalità con cui il Ministero avrebbe assunto la titolarità e la gestione dei beni e degli istituti culturali provinciali. Tale atto formalizzava il trasferimento della proprietà della Biblioteca Pasquale Albino — comprensiva dell’edificio, del patrimonio archivistico e bibliotecario, delle collezioni e delle risorse umane — all’Agenzia del Demanio, per il tramite del Ministero stesso.
L’accordo è stato sottoscritto nel maggio 2017. Tuttavia, da nove anni la Biblioteca risulta chiusa al pubblico a causa di lavori di riqualificazione e messa in sicurezza antisismica, necessari per monitorare i punti più vulnerabili rispetto al rischio sismico e agli smottamenti del terreno.
«Secondo quanto riportato dalla testata giornalistica regionale della Rai — si legge ancora nell’interrogazione — i lavori proseguiranno anche nel 2025, a causa di persistenti incertezze sulle responsabilità e le competenze istituzionali, aggravate dalle fragilità strutturali e dalle carenze riscontrate nell’edificio, che conserva preziose testimonianze sulla mentalità, i costumi e l’amministrazione della giustizia nel Regno di Napoli. Alla luce di ciò, appare quanto mai opportuno ricordare che la storica Biblioteca Pasquale Albino rappresenta uno dei principali luoghi della cultura, non solo per la città di Campobasso, ma per l’intera regione».
Bicchielli chiede dunque ai ministri competenti di chiarire le ripartizioni delle competenze tra le istituzioni coinvolte e di indicare quali iniziative si intendano intraprendere per restituire alla cittadinanza un centro culturale di primaria importanza come la Biblioteca Albino di Campobasso.
























