Non si tratta di una battaglia personale ma è necessario ristabilire la dignità del Comitato dei Sindaci dell’Ats, organo rilevante dal punto di vista giuridico. Questa la premessa che, ieri mattina, ha anticipato la conferenza stampa indetta dai primi cittadini che hanno impugnato gli ultimi atti approvati dal Comitato. Una seduta, quella del 26 giugno, riunita in seconda convocazione con il numero legale minimo, 9 comuni su 25, che ha dato l’ok al rinnovo dei servizi e degli organi di gestione dell’Ambito fino al 31 dicembre. Lo scontro tra Marialuisa Forte e i sindaci ‘dissidenti’, guidato dal primo cittadino di Petrella Tifernina Alessandro Amoroso, va avanti ormai da dicembre dello scorso anno, quando la giunta di Palazzo San Giorgio ha sostituito il dirigente del Settore Politiche sociali, Vincenzo De Marco, con Nicola Sardella che contestualmente ha assunto anche il ruolo di responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ats, nonostante il Comitato avesse già deliberato la proroga dell’incarico a De Marco.
Ad incontrare la stampa ieri mattina, oltre ad Alessandro Amoroso, i sindaci di Lucito, Sant’Angelo Limosano e Ripalimosani, Tiziana Franceschini, William Ciarallo e Marco Giampaolo, insieme all’avvocato Giuseppe Fabbiano che ha curato il ricorso al Tar per conto di otto Comuni.
«Non abbiamo mai delegato il Comune di Campobasso, ente capofila, a prendere decisioni per noi – ha esordito Amoroso – che abbiamo potere di deliberare attraverso il Comitato dei sindaci. Non è una questione personale, né tantomeno di difesa a prescindere del dirigente De Marco, ma c’è un problema sia dal punto di vista giuridico che politico, ovvero che non è stata rispettata la delibera del Comitato e che la sindaca Forte è convinta possa decidere anche per tutti i Comuni dell’Ats. Rispetto all’organizzazione del Comune di Campobasso e dei suoi dirigenti non abbiamo mai messo bocca, ma il dottor Sardella è stato ‘catapultato’ anche all’interno dell’Ats dove il voto del Comune di Campobasso ha lo stesso peso e lo stesso valore di quello degli altri Comuni e il Comitato aveva riconfermato De Marco». Secondo Amoroso nelle ultime settimane ci sono stati dei tentativi di mediazione, anche questi disattesi dalla sindaca Forte: «Non volevamo arrivare fino a questo punto ma siamo stati costretti a rivolgerci alla magistratura amministrativa sia per tutelare la nostra immagine, sia quella dei Comuni ma soprattutto per difendere i servizi degli utenti che sono i cittadini».
Per il sindaco di Ripalimosani Marco Giampaolo la questione va al di là dei colori politici, «in quanto con tutte le amministrazioni precedenti del capoluogo – sia di centrodestra che a trazione 5 Stelle – non ci sono mai stati problemi. Un sindaco – rimarca – deve essere umile e aperto al dialogo, e Marialuisa Forte in questa occasione non ha dimostrato di avere queste qualità. Ci sarebbe andata bene anche la nomina di Sardella purché il passaggio fosse avvenuto all’ interno del Comitato. Per noi il Comune di Campobasso non sta agendo in modo legale, la procedura non è corretta e tutti gli atti dell’Ambito potrebbero essere nulli».
Anche la sindaca di Lucito, eletta da appena un anno, ha sgomberato il campo da dubbi: «Il dottor De Marco non l’ho mai neppure conosciuto, quindi non è assolutamente un fatto personale ma la questione andava condivisa con tutti i Comuni, soprattutto quando si trattano temi delicati come il sociale e le fasce più deboli».
Duro il commento del sindaco Ciarallo: «Sono stato uno dei primi sindaci ad abbandonare il Comitato – ha spiegato – alla luce di un comportamento antidemocratico della Forte che ci aveva garantito un passo indietro. Invece ci ha risposto con una nota piena di richiami a leggi e norme scaricando su di noi la colpa di un’eventuale interruzione dei contratti degli operatori».
E in effetti, al di là della scontro tra sindaci e dei dubbi sulla legittimità degli atti del Comune di Campobasso, a preoccupare molti lavoratori del terzo settore è la paralisi dei servizi e, di conseguenza, anche degli stipendi. A scartare questa ipotesi e l’avvocato Fabbiano, sottolineando come la richiesta dell’annullamento delle delibere del Comitato del 26 giungo non comporti necessariamente lo stop all’erogazione dei servizi dell’Ats, anche perché, almeno per il momento, non è stata avanzata la richiesta di sospensiva: «Non vogliamo attaccare un ente o la cittadinanza, ma invece vogliamo tutelare gli utenti proprio cercando di ripristinare la legittimità. La proroga del servizi, deliberata nell’ultima seduta , resta in piedi, così come la posizione dei lavoratori».
L’udienza di merito non è ancora stata fissata ma in sostanza le richieste del ricorso al Tar, firmato da otto Comuni, sono due: «l’annullamento degli atti impugnati e, per l’effetto, la conferma del dott. De Marco quale Responsabile amministrativo e gestionale dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso, già nominato dal Comitato dei Sindaci giusta delibera n. 5 del 17.12.2024». Dirigente che, per altro, dal 1° ottobre andrà in pensione.

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