Campobasso si prepara ad accogliere la nona edizione di Jazz Inn, il Living Lab di Open Innovation ideato dalla Fondazione Ampioraggio, in programma dal 29 settembre al 3 ottobre. La presentazione ufficiale si è tenuta ieri mattina all’auditorium dell’ex Gil, dove istituzioni, attori dell’innovazione e stakeholder locali hanno tracciato le linee guida di quella che si preannuncia come una delle edizioni più significative di sempre.
Presenti alla conferenza stampa la sindaca Marialuisa Forte, il consigliere delegato alla Cultura e al Turismo della Regione Molise Fabio Cofelice, la presidente di Ampioraggio Giovanna Ruggiero e il direttore generale della Fondazione Giuseppe De Nicola. In sala, anche molti dei protagonisti dei tavoli tematici, dei laboratori e degli incontri che animeranno l’intera settimana.
«Jazz Inn è un caleidoscopio di iniziative, un formidabile strumento di promozione del territorio e di confronto tra aziende, startup e investitori», ha sottolineato Cofelice. «Non è solo un evento, ma un modo per raccontare e far conoscere il Molise anche attraverso la lente della sostenibilità. Credo ci siano tutti i presupposti affinché questa iniziativa possa riuscire e lasciare un segno duraturo». Anche la sindaca Forte ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa che apre a scenari concreti per il futuro del territorio. «Vorrei concentrarmi su ‘Inn’, che sta per innovazione: sarà una settimana dedicata a sviluppo e innovazione sostenibile. Una scommessa dal basso, con il supporto della Regione Molise, della Fondazione Molise Cultura, dei sindaci del territorio e degli stakeholder come l’Università del Molise, l’associazione Exo, Confcommercio, Confartigianato e Sviluppo Molise».
Il successo dell’edizione 2024 è già scritto nei numeri. A Campobasso arriveranno 62 case giver, selezionati su un totale di 120 (provenienti da 15 regioni e tre Paesi esteri), veri e propri motori del cambiamento: enti, aziende, startup, investitori e rappresentanti istituzionali pronti a presentare progetti, ascoltare e valutare nuove idee. Ogni giorno ne saranno presentati 15, suddivisi nei quattro giorni centrali dal 30 settembre al 3 ottobre.
«Essere stati scelti tra 59 territori con ampio consenso – ha spiegato la presidente Ruggiero – è già di per sé un ottimo risultato. Ma a renderci ancora più fiduciosi è il numero straordinario di case giver. Questo dimostra che il nostro modello funziona, che la fiducia nei confronti della Fondazione Ampio raggio è concreta. I nostri soci sono acceleratori di idee, migliori di qualsiasi algoritmo. Sono loro che rendono possibile tutto questo».
Il format della settimana è strutturato in maniera dinamica, con una forte alternanza tra momenti di confronto tecnico e restituzioni pubbliche. Le giornate partiranno alle 8:30 con la registrazione dei partecipanti, seguite dall’introduzione e dalla presentazione della call del giorno. Dalle 10:30 alle 13:30 si svolgeranno i tavoli di brainstorming, con attività come l’AI Match & Develop e la Startup Easy Challenge.
Il pomeriggio sarà dedicato alla restituzione dei lavori, agli Open Talk, ai Keynote Speech e alla consegna del Premio “Visioni resilienti”, prima di concludere la giornata con cene conviviali, reading e – soprattutto – concerti jazz di altissimo livello.
A chiudere ogni giornata, infatti, ci saranno le esibizioni di alcuni tra i nomi più rilevanti del panorama jazz italiano e internazionale, come ha annunciato il direttore artistico Oreste Sbarra. In cartellone: Vittorio Solimene Hammond Trio, Un bacio swing a mezzanotte, Christian Di Fiore, virtuoso di zampogna e organetto, il concerto di punta con il celebre Javier Girotto e, a chiudere l’intera rassegna, la scatenata Jurassic Orkestra.
Le location musicali sono ancora in via di definizione. Gli organizzatori puntano su spazi all’aperto, condizioni meteo permettendo, con possibilità di utilizzare l’auditorium della Gil, ma anche suggestivi scenari come Oratino e il teatro Loto di Ferrazzano.
Tra le location principali figurano il Cte – Casa delle tecnologie emergenti, il Samnium Innovation Hub di Dimensione, e alcuni borghi molisani che ospiteranno laboratori tematici di innovazione. Tra i case giver selezionati dal Comune di Campobasso, capofila dell’iniziativa, alcune eccellenze territoriali come Gal Molise, Unimol, Legacoop e Dimensione per rappresentare al meglio il tessuto innovativo locale.
«Non ci sono periferie o territori “inesistenti” quando ci sono le condizioni giuste – ha dichiarato il direttore De Nicola -. Jazz Inn nasce da un’intuizione, nel 2016, per salvare un festival jazz a Pietrelcina. Oggi è un ecosistema diffuso di innovazione che prepara il grande salto: nel 2026 sarà a Roma, dal 4 al 9 ottobre, nella splendida Nuvola di Fuksas all’EUR. Un passaggio di testimone importante che conferma la crescita nazionale dell’evento». A sancire ufficialmente questo passaggio l’arrivo in città del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, atteso a Campobasso nel corso dell’evento in rappresentanza della Capitale che ospiterà la decima edizione.
I numeri attesi sono ambiziosi: 62 case giver, 45 soci della Fondazione, 52 startup, 20 sponsor, 20 partner, per un investimento stimato di 2 miliardi di euro in progettualità e collaborazioni. Jazz Inn non è solo un evento: è una rete, un metodo, una visione condivisa. Perché la vera innovazione, come ha ricordato De Nicola, «è fare squadra».
Con Jazz Inn, Campobasso si appresta ad accogliere una comunità nazionale dell’innovazione, pronta a confrontarsi e lavorare fianco a fianco con il territorio. Una sfida culturale, economica e sociale che guarda al futuro, con il jazz come colonna sonora del cambiamento.

sl

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