L’udienza di merito è fissata alle 12.30 e probabilmente a stretto giro i cittadini di Campobasso, ma soprattutto gli inquilini di Palazzo San Giorgio, conosceranno il destino del Comune. Domani è il giorno della verità: i giudici del Tar sono chiamati ad esprimersi sul ricorso elettorale presentato dal candidato sindaco sconfitto del centrodestra Aldo De Benedittis e sull’eventuale ritorno alle urne, dopo il periodo di commissariamento. Un esito che non è così scontato. Dalle verifiche concluse in Prefettura non sono emersi dati che possano giustificare il ribaltone: solo 42 schede, suddivise in diverse sezioni, mostrano delle discrepanze. Uno scarto minimo, dunque, per De Benedittis a cui servirebbero oltre 500 voti per avere la meglio su Forte. Eppure nelle ultime ore sta circolando, soprattutto negli ambienti del centrodestra, l’ipotesi di un ritorno al voto solo nelle sezioni in cui sono state certificate anomalie, come hanno già stabilito i giudici amministrativi abruzzesi nella recente sentenza sulle elezioni di Pescara. Del resto lo stesso De Benedittis, come prima istanza, ha contestato la regolarità delle operazioni di voto e di spoglio. Anomalie ed errori di trascrizioni che, invece, per i legali del centrosinistra, non mettono in alcun modo in discussione la volontà degli elettori.
Non si è concordi neppure sui tempi delle sentenza: secondo alcuni il verdetto arriverà subito dopo l’udienza, altri invece – sempre sulla scorta di quanto avvenuto a Pescara – parlano di alcune settimane.
Al di là della sentenza, nel centrodestra campobassano è in corso un acceso confronto sul da farsi qualora l’esito ‘sorrida’ all’amministrazione Forte. A prendere piede, soprattutto nell’area moderata, è la possibilità di una mozione di sfiducia da presentare e discutere in aula. Ipotesi preferita alle dimissioni di massa paventate prima da Pino Ruta all’indomani della crisi, e poi da De Benedittis e da Fratelli d’Italia.
Ma sul tavolo non c’è solo il ricorso elettorale: nello stesso giorno dell’udienza, infatti, si terrà la seduta del Consiglio dedicata all’approvazione dell’assestamento di bilancio. All’interno del documento sono stati inseriti molti interventi proposti proprio dal centrodestra (nel famoso Consiglio sul rendiconto, ndr) finanziati grazie ad una parte del disavanzo di gestione. Insomma, una ‘mossa’ da parte della squadra progressista per nulla casuale, con l’obiettivo di mettere il centrodestra davanti ad una scelta: votare a favore di interventi (o quantomeno astenersi), che portano la firma della stessa minoranza, a favore della collettività o bocciare l’assestamento, con il rischio, in caso di commissariamento, di non realizzare le azioni e le misure proposte.
Anche su questo fronte la minoranza non ha ancora stabilito una linea comune da adottare in aula.