Il Comune di Campobasso ha concesso il patrocinio al Molise Pride, manifestazione in difesa dei diritti Lgbtqia+, che si terrà il 26 luglio prossimo a Termoli.
La Commissione Cultura ha discusso e concesso il patrocinio a maggioranza. Ancora una volta Campobasso si conferma una città inclusiva, impegnata nel riconoscimento dei diritti e nella promozione di una cultura del rispetto di ogni identità sessualità.
«Quando si tratta di diritti, ci siamo – come sempre»: questo il messaggio dell’Amministrazione comunale.
Non si tratta di un semplice patrocinio, ma un esempio concreto di come le istituzioni possano contribuire a costruire una società più inclusiva e rispettosa delle diversità. Il sostegno al Molise Pride non è un gesto simbolico, ma una presa di posizione che afferma il valore dei diritti Lgbtqia+ e li riconosce come parte fondamentale del tessuto democratico.
I diritti – civili, sociali, umani – non sono statici né garantiti una volta per tutte. Vanno difesi, rinnovati, estesi e vissuti quotidianamente. Quando un Comune dice “ci siamo, come sempre”, non sta solo partecipando a un evento: sta ribadendo una responsabilità pubblica.
Un sentito ringraziamento è stato espresso dall’Arcigay Molise: «Un sostegno importante da parte dell’amministrazione comunale, che conferma il proprio impegno a favore dei diritti e della visibilità delle persone LGBT+. Dal 2018, Campobasso ha sostenuto tutte le edizioni del Pride regionale, dimostrando una costante attenzione alla valorizzazione delle differenze e alla promozione di una cultura inclusiva.
Un impegno che quest’anno si riflette anche nello slogan della manifestazione: Alla luce del sole, titolo dello spot ufficiale del Molise Pride 2025, già disponibile sui canali social dell’evento.
Il patrocinio del capoluogo molisano si aggiunge a quelli già concessi dalla Provincia di Isernia e da numerosi enti locali, tra cui i Comuni di Agnone, Casacalenda, Castel del Giudice, Capracotta, Castel San Vincenzo, Oratino, Riccia e San Giuliano del Sannio».
A storcere il naso, invece, la consigliera di Fratelli d’Italia, Stefania Di Claudio che, insieme ai colleghi Francesco Pilone e Mario Annuario, ribadisce la sua contrarietà al patrocinio concesso. «Quello che è paradossale credere è che la città di Termoli ospitante la manifestazione non l’abbia concesso – dice Di Claudio – mentre l’amministrazione del capoluogo sì. Stando al regolamento comunale, e nello specifico all’art. 1 ai commi 1 e 2, vengono disciplinati i criteri e le modalità per la concessione del patrocinio del Comune di Campobasso ad iniziative e manifestazioni di particolare valore culturale, scientifico, sociale, educativo, sportivo, ambientale ed economico promosse da soggetti pubblici e privati che si svolgono all’interno del territorio cittadino ed esso è concesso (comma 2) in via eccezionale, anche per iniziative che si svolgono al di fuori del territorio cittadino, purché presentino un contenuto strettamente legato alla Città o siano ritenute di particolare rilievo. La nostra posizione è coerente al dettato regolamentare che stabilisce i presupposti valoriali di concessione del patrocinio. Quello che si confonde – ribadisce Di Claudio – è la libertà di espressione, legittima e costituzionalmente riconosciuta, con i parametri regolamentari della concessione del patrocini o che presuppone “lustro, fama e prestigio per la città di Campobasso”. Elementi che non abbiamo riscontrato mai nel gay pride».

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