Il pretesto è stato il concerto di Geolier. L’evento di Selvapiana, che sabato scorso ha richiamato in città migliaia di persone, ha dato il via allo scontro a distanza – rigorosamente dietro una tastiera, via social – tra Emma de Capoa, ex assessore esterno alla Cultura della giunta Pd di Battista e l’attuale componente dell’esecutivo Forte, Adele Fraracci. Nel mirino dell’ex assessore, che nel 2018, dopo la nomina esterna da parte di Battista, rassegnò le dimissioni ad un anno dalla fine del mandato, la gestione delle politiche culturali da parte di Adele Fraracci, ma pure la decisione di quest’ultima di abbandonare il Cantiere civico e rientrare nella giunta di Palazzo San Giorgio. La stessa de Capoa, in prima fila alla conferenza stampa indetta da Pino Ruta per spiegare le ragioni della crisi in Comune, sembrerebbe molto vicina alla posizioni di Costruire democrazia condividendo puntualmente sulla sua pagina Facebook post di Massimo Romano e Pino Ruta.
Ebbene, partendo dal concerto di Geolier, che definisce «un indiscusso successo che sicuramente ha regalato a migliaia di giovani un momento di aggregazione e socialità», de Capoa si spinge in un’analisi sull’assessorato alla Cultura e alle iniziative promosse in questo primo anno di mandato. «Quello che, invece, voglio rimarcare – scrive – è che, purtroppo, si è trattato di una iniziativa sporadica ed occasionale, non rientrante in una strategia a lungo termine, necessaria per promuovere e sostenere lo sviluppo culturale di una città. È stato un evento, ben riuscito senza alcun dubbio, ma un evento e basta, non inserito nelle cosiddette “politiche culturali” che si avrebbe il dovere di sostenere e promuovere nel lungo periodo.
Politiche culturali che mancano a Campobasso! Mi dispiace molto rimarcarlo, ma mancano nella nostra città politiche culturali che, oltre a valorizzare la nostra storia e le nostre tradizioni, dovrebbero anche promuovere – attraverso percorsi di informazione, prevenzione e sensibilizzazione, promossi soprattutto nelle scuole di ogni ordine e grado – una cultura della legalità, del rispetto della libertà e della democrazia, del rispetto dei diritti umani e civili, dell’accoglienza, del rispetto delle diversità, allo scopo di abbattere i pregiudizi e contrastare ogni forma di discriminazione basata sul genere, sulla razza, sull’orientamento sessuale, sulla disabilità. Tutto questo per arrivare ad un profondo cambiamento della cultura che, purtroppo, ancora oggi genera violenza ed illegalità.
È in questo percorso che, secondo me, dovrebbero essere inseriti eventi e manifestazioni (concerti, rassegne teatrali e cinematografiche, convegni, mostre, incontri con autori ed esponenti della cultura ecc ecc ). La cultura non è uno strumento per raccogliere consensi. La cultura ha bisogno della politica, della buona politica!
Immediata la replica di Adele Fraracci che ha innanzitutto ricordato come il concerto di Geolier non sia stato un evento sporadico, bensì uno degli appuntamenti del cartellone Campobasso Summer Festival, inaugurato dalla giunta Gravina e portato avanti da quella di Marialuisa Forte.
«Geolier non è un evento – spiega Fraracci – ma un concerto dentro la rassegna Summer Festival, ricca di ospiti e appuntamenti, che fa girare economia, cultura e turismo, tanto più che nella programmazione ho sottolineato, a partire dal Corpus Domini, che fare entrare Campobasso nel circuito dei grandi concerti va bene, è cosa doviziosa. Comunque, per rasserenarti: la programmazione culturale ha previsto un capitolo del tutto nuovo, che guarda un po’ , si chiama “Paideia (sintetizzando al massimo: formazione globale del cittadino) al fine di investire proprio in cittadinanza democratica per il pensiero critico e per la pace. L’anno scorso, giusto per farti un esempio, c’è stato il primo Festival della filosofia sulla intelligenza artificiale, quest’anno a novembre ci sarà su altro tema: l’identità. Sarei contenta se partecipassi. In “Paideia” confluiscono appuntamenti di memoria storica e tanto altro. Tanto altro del resto ho programmato: da Campobasso riconfermata “Città che legge” (con le sue rassegne classiche e nuove , come il primo Festival della letteratura e illustrazione per bambini e ragazzi) a tanto altro, appunto, compreso lo studio. Impossibile su social continuare a elencare, anche perché non vorrei dilungarmi su una vis polemica, la tua, che è ben lontana dall’essere una vis critica – la stoccata finale – dove il “Krinein” è il conoscere per poter e sapere valutare, esprimendo una opinione corretta e rispettosa del lavoro altrui, in questo caso il mio».
Insomma, una ‘guerra’ quella tra civici e maggioranza Pd e 5s che pare voler continuare anche al di fuori del Comune, sui temi più disparati e con protagonisti sempre nuovi.
Infine, ad onor di cronaca, al netto dell’incredibile successo del concerto del rapper napoletano, va sottolineata qualche carenza organizzativa nelle ore precedenti allo spettacolo. In migliaia, per lo più adolescenti, sono arrivati con bus organizzati nell’area eventi di Selvapiana già dalle prime ore del mattino, restando ‘accampati’ sotto il sole fino all’apertura dei cancelli a metà pomeriggio. Nessun punto di ristoro nel parcheggio e dunque nessuna possibilità di acquistare da bere o da mangiare. Tutti gli stand, infatti, sono stati allestiti nell’area spettacoli, dietro i cancelli. È auspicabile che in vista delle altre due date – quella di Geolier e di Anna – siano predisposti stand anche per coloro che arriveranno con largo anticipo rispetto all’inizio dei concerti.

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