Non si dà per vinto Aldo De Benedittis, ex candidato sindaco del centrodestra sconfitto al ballottaggio nel corso delle ultime elezioni amministrative. Ieri, con una nota ufficiale, l’avvocato ha annunciato di aver presentato ricorso al Consiglio di Stato: «Da questa mattina, il mio legale di fiducia, avvocato Pasquale Ripabelli, sta procedendo – unitamente ai colleghi che mi hanno difeso in primo grado, Enrica Verrusio e Stefano De Benedittis – alla notifica del ricorso davanti al Consiglio di Stato, con il quale ho deciso di appellare la sentenza del Tar Molise che non ha accolto le doglianze in primo grado. Una sentenza che ritengo viziata, illogica e contraddittoria sotto molteplici profili. Ora, attraverso l’esame della questione da parte di un altro giudice, conto di ribaltare la pronuncia di primo grado e trovare definitivamente ragione sul fatto che le operazioni elettorali dello scorso anno sono state condotte in violazione delle norme che le disciplinano».
Dopo la vittoria di Marialuisa Forte, candidata della coalizione progressista, il centrodestra guidato da Aldo De Benedittis ha scelto la via giudiziaria per contestare l’esito. Ne è nata una lunga battaglia legale che ha attraversato oltre un anno di verifiche, udienze e tensioni politiche, fino alla sentenza del Tar Molise dell’estate 2025.
Alle elezioni di giugno 2024, la coalizione di centrosinistra ha conquistato Palazzo San Giorgio con Forte, sostenuta da una larga alleanza civica e progressista. Il centrodestra, con De Benedittis, si è fermato alle sue spalle in un confronto serrato che ha lasciato subito strascichi.
Il candidato sconfitto ha parlato di irregolarità in diverse sezioni, denunciando errori nei verbali e schede controverse. Da qui la decisione di presentare un ricorso al Tar insieme ad una elettrice.
Il ricorso depositato davanti al Tribunale amministrativo regionale puntava a mettere in discussione: presunte schede nulle o attribuite irregolarmente; verbali e tabelle di scrutinio con errori o incongruenze; vizi nell’attività dell’Ufficio elettorale centrale.
Gli avvocati di De Benedittis hanno chiesto in via principale la proclamazione della vittoria al primo turno del candidato di centrodestra, oppure, in subordine, l’annullamento di parte delle votazioni e la ripetizione in alcune sezioni.
La vicenda si è trascinata a lungo. Durante l’inverno 2024-2025, il Tar ha disposto verifiche in Prefettura e ha analizzato la documentazione di diversi seggi. Alcune delle contestazioni più gravi sono state già respinte in fase istruttoria.
Il 16 luglio scorso si è celebrata l’udienza di merito e il giorno successivo è stato depositato il dispositivo della sentenza: ricorso respinto.
La Prima sezione del Tar Molise, presieduta da Nicola Gaviano (estensore Luigi Lalla, referendario Sergio Occhionero), ha infatti stabilito che: le prove fornite non dimostravano irregolarità tali da alterare l’esito complessivo; gli errori riscontrati in alcuni verbali non incidevano in modo sostanziale sul risultato finale; non vi erano elementi per accogliere la richiesta di proclamare vincitore De Benedittis né per annullare le elezioni.
Il 28 luglio 2025 sono state pubblicate le motivazioni, che hanno ribadito la regolarità complessiva della tornata.
La vicenda, dunque, non si chiude con il Tar. Con questa mossa, la disputa approda a Roma e sarà il supremo giudice amministrativo a dire l’ultima parola.
Il caso ha segnato il dibattito politico cittadino per oltre un anno, tra accuse incrociate, udienze e attese per la decisione finale. La vicenda dimostra quanto una competizione elettorale equilibrata possa protrarsi ben oltre il voto alle urne, trasformandosi in una contesa giudiziaria che tiene col fiato sospeso istituzioni e cittadini.
Ora tutta l’attenzione è sul Consiglio di Stato, che sarà chiamato a mettere il punto definitivo sulla tormentata partita elettorale di Campobasso.

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