La rapina messa a segno lunedì pomeriggio al supermercato Sigma di viale Manzoni torna ad accendere i riflettori sul tema della sicurezza in città. Un uomo armato di pistola, con il volto coperto da un passamontagna, ha minacciato la cassiera intimandole di consegnare il denaro in cassa. Nel tentativo di fermarlo è intervenuto anche il direttore del punto vendita, subito intimidito dal malvivente che è poi fuggito con il bottino (circa 300 euro, ndr) facendo perdere le proprie tracce.
Secondo le prime testimonianze, l’uomo – descritto come italiano, tra i 25 e i 30 anni, alto circa un metro e sessanta – sarebbe scappato a piedi attraverso una scorciatoia che collega viale Manzoni a via Verga. Da lì, ipotizzano gli investigatori, potrebbe aver proseguito in direzione di via Principe di Piemonte e via Monsignor Bologna. Strade, queste, prive di telecamere, elemento che rende più difficile la ricostruzione dell’accaduto.
La Squadra Mobile di Campobasso, guidata dal dirigente Marco Graziano, sta lavorando intensamente per risalire all’identità del rapinatore. Tra le novità il ritrovamento del passamontagna e della pistola utilizzata per la rapina rinvenute a pochi passi dal supermercato, proprio lungo via Verga, all’interno di una fioriera. Elemento che fornisce un aspetto importante, e cioè che l’uomo ha proseguito la sua fuga a volto scoperto per ‘mimetizzarsi’ tra i passanti e non destare sospetti.
Le telecamere interne al supermercato hanno fornito alcune immagini utili, ma l’assenza di un sistema di videosorveglianza capillare lungo il percorso di fuga rappresenta una criticità evidente.
Ed è proprio su questo punto che torna a far sentire la propria voce il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Mario Annuario, sottolineando come l’episodio confermi la necessità di potenziare gli strumenti a supporto delle forze dell’ordine. «È chiaro ed evidente – ha dichiarato – che se ci fosse un impianto di videosorveglianza efficace sarebbe più facile gestire episodi del genere. Non ci sono telecamere, molte zone sono ancora ‘scoperte’ e laddove sono presenti funzionano poco o non funzionano affatto».
La settimana scorsa, proprio in Consiglio comunale, Annuario aveva sollevato la questione con un’interpellanza, trovando riscontro dall’assessore Lello Bucci. Dal confronto era emersa la volontà del Comune di destinare circa 200mila euro per la manutenzione degli impianti esistenti. Una cifra che, secondo l’opposizione, non sarebbe però sufficiente per garantire né la copertura delle aree scoperte né l’ammodernamento del sistema.
«La sicurezza deve rappresentare la priorità assoluta – ha aggiunto Annuario -. Non si può pensare di affrontare la questione con risorse così limitate. Tornerò a chiedere risposte concrete nei prossimi mesi e presenterò una mozione per riportare il tema in aula».
L’episodio di viale Manzoni si inserisce in una serie di fatti che alimentano la preoccupazione dei cittadini, non solo nel centro città ma anche nelle periferie. Una percezione crescente di insicurezza che, inevitabilmente, rende ancora più urgente il dibattito sul rafforzamento delle misure di prevenzione e controllo del territorio.
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