Momenti di tensione ieri mattina in contrada Montevergine, lungo la Fondovalle Tappino, in agro di Campodipietra, dove un capannone dismesso è stato teatro di un intervento congiunto di Carabinieri, Vigili del fuoco e artificieri del Comando provinciale di Campobasso. La segnalazione della presenza di possibili materiali esplosivi ha fatto scattare immediatamente l’allarme.
Le forze dell’ordine hanno isolato la zona e interdetto l’accesso per consentire agli operatori di procedere in sicurezza. La viabilità sulla statale ha subito rallentamenti e brevi blocchi per permettere le operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’area.
Secondo le prime ricostruzioni, all’interno del capannone sarebbe stata trovata una Alfa Romeo Stelvio blu rubata, al cui interno erano nascosti alcuni ordigni artigianali, le cosiddette “marmotte”, dispositivi spesso utilizzati per far esplodere sportelli bancomat durante i colpi. L’auto, rubata pochi giorni fa in provincia di Foggia, aveva una sola targa solo sul retro di provenienza straniera, mentre quella anteriore era stata rimossa.
Secondo indiscrezioni, il veicolo era già nel mirino delle forze dell’ordine nell’ambito di un’indagine su una banda specializzata in assalti a bancomat. Gli artificieri hanno verificato la natura del materiale esplosivo e, una volta accertata la pericolosità, lo hanno fatto brillare in un’area sicura, eliminando così ogni rischio per i residenti.
Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Campodipietra, Giuseppe Riccitelli, che ha seguito da vicino le operazioni: «La notizia è iniziata a circolare dal mattino – ha spiegato – e mi sono recato subito sul posto. Verso le 9 erano già presenti i Vigili del fuoco e l’auto con gli ordigni era stata individuata. L’area in cui si trova il capannone sorge in una proprietà privata ed è chiusa da un cancello: spetterà alle forze dell’ordine chiarire come siano riusciti a introdursi». Prezioso, in questo caso, anche le immagini della videosorveglianza comunale di cui dispone l’amministrazione: «Abbiamo 32 telecamere attive sul territorio e lungo tutto il perimetro del paese. Le immagini saranno messe a disposizione degli inquirenti».
Le indagini sono in corso per ricostruire la dinamica del ritrovamento e risalire ai componenti della banda. L’area è rimasta presidiata fino al termine delle verifiche tecniche e alla completa bonifica da parte degli artificieri.
























