In una regione dove le distanze si misurano spesso più in tempo che in chilometri, l’atto approvato dalla giunta comunale di Campobasso rappresenta un segnale politico forte e atteso da anni. Con la delibera numero 289 del 23 ottobre 2025, il Comune capoluogo chiede al governo, al ministero delle Infrastrutture, alla Regione Molise, all’Anas e ai Comuni interessati di avviare con urgenza uno studio di fattibilità tecnico-economica per il raddoppio – da una a due corsie per senso di marcia – delle due principali arterie che collegano la città: la statale 647 Fondo Valle del Biferno verso Termoli e la statale 17 in direzione Isernia.
La richiesta nasce da una necessità non più rinviabile. Il Molise è attualmente l’unica regione d’Italia priva di strade a scorrimento veloce, ad eccezione di un breve tratto di A14. Una condizione che pesa sulla mobilità ma, soprattutto, sulla sicurezza: entrambe le statali sono purtroppo teatro, da anni, di incidenti gravissimi, spesso mortali. La presenza di una sola corsia per senso di marcia, l’assenza di spartitraffico, carreggiate non sempre adeguate e curve veloci espongono automobilisti e mezzi pesanti a rischi continui. Ogni sorpasso, spesso inevitabile per chi lavora o viaggia quotidianamente, diventa un rischio concreto. La statistica, più di qualsiasi dichiarazione, racconta una situazione diventata insostenibile per chi percorre queste arterie ogni giorno.
«Campobasso ha bisogno di infrastrutture vere, funzionali e sicure», afferma l’assessore ai Trasporti di Palazzo San Giorgio Mimmo Maio, promotore dell’iniziativa. «Non è più accettabile che il collegamento tra costa, aree interne e capoluogo avvenga su strade a una sola corsia, congestionate e pericolose. Chiediamo ora un piano concreto, con investimenti reali e, se necessario, espropri, per consegnare al Molise una viabilità moderna».
La richiesta si inserisce nella fase preparatoria della Legge di Bilancio, momento cruciale per intercettare risorse. Il raddoppio delle due statali non è solo una misura di sviluppo economico: significa ridurre drasticamente l’incidentalità, garantire una mobilità sicura, attrarre investimenti, favorire turismo e insediamenti produttivi.
Con questo atto, Campobasso rimette al centro del dibattito nazionale la questione infrastrutturale molisana. Perché senza strade sicure, veloci e moderne, nessun progetto di sviluppo potrà mai camminare davvero.

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