Campobasso risale nella classifica 2025 della Qualità della vita del Sole 24 Ore, ma resta nella metà bassa della graduatoria nazionale. Il capoluogo molisano si piazza al 73° posto su 107 province, con un punteggio complessivo di 502,9 punti, guadagnando sette posizioni rispetto allo scorso anno.
La 36ª edizione dell’indagine misura il benessere dei territori attraverso 90 indicatori, suddivisi in sei aree tematiche: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. In vetta alla classifica si confermano Trento, Bolzano e Udine, mentre in fondo restano Crotone, Siracusa e Reggio Calabria. Roma compie un balzo di 13 posizioni e sale al 43° posto; le ultime 22 province sono interamente meridionali.
Tra gli aspetti positivi per il capoluogo emerge la sicurezza, uno dei settori meno critici: in quest’area, infatti, Campobasso conquista il 35° posto con 731,7 punti. Buona anche la performance nel comparto Ambiente e servizi, che risale al 77° posto (488,7 punti), e nella sezione Cultura e tempo libero, dove la provincia si colloca al 49° posto (389,3 punti), distinguendosi per la copertura rete Gigabit, la più alta d’Italia: l’88,7% delle famiglie è raggiunto dalla tecnologia ultraveloce.
La città figura inoltre tra le realtà italiane con la migliore vivibilità climatica, un indicatore sempre più rilevante nelle valutazioni complessive. L’indice dedicato alla qualità della vita “per generazioni” mostra inoltre dati in linea con buona parte del Paese: bambini, giovani e anziani ottengono punteggi medi che non si discostano significativamente dalla media nazionale.
Accanto ai punti di forza, la classifica evidenzia anche i nodi strutturali del territorio. L’area Affari e lavoro si ferma all’80° posto (461,3 punti), confermando una scarsa dinamicità economica e un tessuto produttivo che fatica a creare opportunità. Un mercato del lavoro poco attivo e investimenti insufficienti pesano sulla capacità del capoluogo di garantire futuro e stabilità, soprattutto a giovani e famiglie.
Nel settore Demografia, società e salute, Campobasso scende al 91° posto. Particolarmente allarmante il dato dell’emigrazione ospedaliera: il 32,2% dei residenti si rivolge a strutture fuori regione, un valore che relega la provincia al 105° posto.
Sul fronte ricchezza e consumi, la città si colloca al 61° posto (509,8 punti) e ottiene un primato positivo: Campobasso risulta la provincia italiana con l’inflazione più bassa tra settembre 2024 e settembre 2025 (dato Istat).
Infine, nell’indice dedicato alla parità di genere, la provincia è 72ª con 524,3 punti.
Il quadro complessivo per Campobasso – e, più in generale, per il Molise – resta quindi complesso. Alla solidità di alcuni indicatori, come sicurezza, clima e infrastrutture digitali, fanno da contraltare criticità profonde: poche opportunità economiche, scarsa attrattività per i giovani, servizi sanitari insufficienti, rischio di desertificazione sociale.
Il dato 2025 si configura così come un campanello d’allarme: senza politiche mirate che incentivino lavoro, investimenti, infrastrutture e valorizzazione del territorio, il rischio è quello di una stagnazione duratura, accompagnata dall’ulteriore fuga dei giovani e dall’impoverimento del tessuto economico e sociale.

























