Si è svolta ieri, nel quartiere Cep, la conferenza stampa del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia al Comune di Campobasso. Un incontro organizzato per illustrare la mozione presentata dal gruppo, con la quale si chiede all’amministrazione una strategia concreta di riqualificazione urbanistica, sociale e abitativa di uno dei quartieri più popolosi della città, oggi in forte sofferenza.
Il Cep, ricordano i consiglieri, conta circa 18mila abitanti e nacque alla fine degli anni Sessanta come quartiere satellite, progettato dall’architetto Mandolesi. Un’area costruita per essere “una città nella città”, dotata di tutti i servizi essenziali: centro sociale, poste, mercato coperto, chiesa, negozi, distretto sanitario. «Tutto ciò sta venendo meno – denunciano da FdI – e il quartiere appare abbandonato, con un progressivo impoverimento dei servizi e del tessuto sociale».
Il capogruppo Francesco Pilone ha illustrato nel dettaglio la mozione e il progetto denominato P.i.r.a. dedicato all’insediamento e alla riqualificazione abitativa.
«Abbiamo presentato una mozione – ha spiegato – per ridare attenzione a un quartiere nato da una visione urbanistica avanzata ma che oggi appare abbandonato. Chiediamo innanzitutto una perimetrazione chiara delle competenze tra Iacp, condomìni privati e Comune, perché spesso gli interventi si bloccano per rimpalli di responsabilità».
Pilone ha poi evidenziato il tema delle case sfitte e la necessità di un progetto che possa riportare residenti nel Cep: «In due anni abbiamo perso circa 2.000 abitanti, con picchi proprio qui. Con il Progetto P.i.r.a. proponiamo di avviare una manifestazione di interesse per acquistare 10 appartamenti a 50-60mila euro l’uno, ristrutturarli con circa 30mila euro per unità e destinarli all’emergenza abitativa o alle giovani coppie con canoni calmierati tra i 250 e i 300 euro».
Un’operazione, nel complesso, da 800mila euro, finanziabile con l’avanzo di amministrazione, che secondo Pilone rappresenterebbe «un investimento sociale a cemento zero. Non si costruisce nulla di nuovo, si riqualifica ciò che già c’è e si rivitalizza il quartiere».
Il consigliere ha inoltre richiamato l’attenzione sullo stato del mercato rionale e delle infrastrutture stradali: «A pochi passi da qui c’è un mercato molto frequentato, ma strade e segnaletica sono completamente abbandonate. Serve un’azione immediata».
Il consigliere Mario Annuario ha riacceso i riflettori sul tema sicurezza, ricordando gli episodi criminali che negli ultimi mesi hanno preoccupato il quartiere e l’intero capoluogo: «Pochi mesi fa è stata sgominata una centrale di spaccio proprio qui al Cep – ha dichiarato – e non mancano furti e altri episodi che destano allarme. L’amministrazione ha stanziato 200mila euro per la videosorveglianza, ma non vediamo alcun intervento sugli impianti esistenti. Lo dico da tempo: questa somma non basta nemmeno per la manutenzione completa delle telecamere, figuriamoci per ampliare il sistema».
Annuario annuncia anche un passo istituzionale: «Presenterò un’interrogazione per sapere quando partiranno i lavori di manutenzione. I quartieri hanno bisogno di sicurezza reale, non di promesse».
La consigliera Stefania Di Claudio, già vicepresidente delle commissioni Cultura e Politiche sociali, ha ricordato il lavoro svolto nei mesi scorsi su questi due fronti: «Il Cep è stato al centro delle nostre attività in commissione – ha detto -. Ho proposto di intitolare all’ex sindaco Gino Di Bartolomeo il piazzale che ospiterà il nuovo plesso della Montini o l’asilo comunale collegato allo stesso progetto. Gino amava profondamente questo quartiere e l’idea ha ottenuto un sostegno trasversale».
Riferendosi poi alle Politiche sociali, Di Claudio ha ringraziato quanti lavorano nei centri sociali anziani: «Abbiamo portato avanti una modifica importante al regolamento dei centri sociali, nata da un lavoro condiviso con i colleghi. Non si trattava di stravolgere l’impianto, ma di aggiornarlo. Oggi i presidenti dei centri hanno uno strumento indispensabile per operare in serenità e armonia».
Infine un riferimento al futuro plesso scolastico Montini: «Era la scuola di quartiere, oggi gli studenti sono distribuiti in altre strutture. Speriamo che il nuovo edificio venga consegnato tra il 2026 e il 2027».
I tre consiglieri hanno ribadito che la mozione e le proposte presentate rappresentano non solo un atto politico, ma un impegno duraturo verso il quartiere.
«Fratelli d’Italia c’è, ci sarà e sarà sempre accanto a chi ha bisogno di essere ascoltato», ha concluso Di Claudio.
La sfida ora passa all’amministrazione comunale, chiamata a rispondere alle richieste di un quartiere che – come ricordato dai consiglieri – è sempre stato il cuore pulsante della città ma che oggi necessita di una strategia chiara, interventi concreti e una nuova visione per il futuro. sl

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