Nel quartiere di Sant’Antonio Abate la gente è incredula e preoccupata dopo il furto sacrilego avvenuto ieri nella chiesa quando erano trascorse da poco le 22.

L’altare è stato barbaramente profanato: un giovane entratfurtoo spacciandosi per un fedele interessato al corso di cresima, approfittando di un momento di distrazione delle persone che in quel momento erano riunite in sacrestia per il consiglio pastorale, ha forzato il tabernacolo portando via due cibori placcati in oro che contenevano le ostie consacrate.

Sul posto l’arcivescovo e la polizia.  Dagli uffici di via Tiberio, più che la pista delle sette legate ai riti satanici, sono orientati a credere che sia stato il gesto di un tossicodipendente in crisi d’astinenza che dalle pissidi ha pensato di ricavare chissà quale somma di denaro. Invece sul mercato valgono più o meno cento euro l’una. Però  – d’altra parte – è anche vero che i cibori non hanno mercato: è difficile venderle. Quindi un tossicodipendente tanto maldestro facilmente insinua qualche dubbio sul movente.

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