Tra pochissimi giorni un’importante azienda operante nel campo delle telecomunicazioni, con sedi in Italia e all’estero, aprirà una sede operativa di call e contact center ad Agnone, garantendo circa 90 posti di lavoro di cui parte a tempo indeterminato. L’operazione è stata resa possibile grazie ad un “bonus accoglienza” che l’Amministrazione comunale di Agnone ha garantito all’Azienda attraverso l’affidamento, in comodato d’uso gratuito, di una struttura di proprietà un tempo utilizzata per il mercato comunale. Sicuramente una buona notizia per il Molise e per i giovani alla ricerca di un posto di lavoro. Ma secondo il consigliere di Palazzo San Giorgio Francesco Pilone, «la governance dell’azienda in questione, prima di interessare l’Amministrazione comunale di Agnone, ha preso contatti con il Comune di Campobasso per avanzare analoga proposta addirittura con una previsione di 250 assunzioni nel capoluogo di regione. Sempre secondo quanto è dato sapere – evidenzia il capogruppo di Democrazia Popolare – pere che l’Amministrazione comunale di Campobasso abbia snobbato la proposta, non garantendo quel “bonus accoglienza” tradotto in locali idonei per la sede operativa dell’Azienda, spingendo così la Direzione a cercare in altri comuni tale disponibilità poi avuta ad Agnone».
Se le notizie dovessero essere confermate, tuona il civico «la città di Campobasso ha perso una grande occasione in termini occupazionali soprattutto in un momento storico non propriamente felice per il lavoro ed in una città dove è allarmante la situazione dei disoccupati soprattutto giovani al quale target è particolarmente rivolta l’offerta di impiego da parte dell’Azienda in questione». Per questo l’esponente dell’opposizione ha depositato una interrogazione urgente, che verrà discussa nella seduta del Consiglio di venerdì per chiedere chiarimenti circa la mancata apertura a Campobasso del call center e per sapere chi ha tenuto i contatti con l’azienda di telecomunicazione e come mai non si è chiuso l’accordo.


























