Hanno agito in pieno giorno, nell’ora di punta e in una delle zone più trafficate della città i due malviventi che ieri mattina, intorno alle 12.40, hanno rapinato l’orologeria Tempus in via Mazzini a Campobasso. I due sono entrati senza dare nell’occhio, come due normali acquirenti, ma avevano il volto coperto da una maschera di cera. Una volta dentro hanno minacciato la commessa, una giovane ragazza, obbligandola a seguirli nel magazzino. Lì l’hanno immobilizzata, legata con una corda e le hanno coperto la bocca con un adesivo per evitare che le sue urla attirassero l’attenzione dei passanti e dei commessi dei negozi accanto. Poi si sono fatti consegnare la chiave della cassaforte dove erano riposti gli orologi di maggior valore. In pochi minuti hanno ripulito l’orologeria, portando via il contenuto della cassaforte, i contanti che erano in cassa ed anche gli orologi esposti all’ingresso. La ragazza è poi riuscita a liberarsi dall’adesivo che le impediva di parlare ed ha lanciato l’allarme.
«Ha emesso un urlo atroce – ha raccontato la collega del vicino negozio di abbigliamento – e istintivamente ho capito che qualcosa non andava». Quando gli agenti della questura sono giunti sul posto i malviventi erano ancora dentro, ma sono riusciti a darsi alla fuga da un’uscita secondaria e proseguendo a piedi in via Garibaldi. I poliziotti hanno liberato la vittima, ancora visibilmente sotto shock, ed hanno raccolto le prime informazioni sui malviventi. La ragazza ha fornito la descrizione dei due rapinatori, che quasi certamente sono di nazionalità italiana. In via Mazzini sono arrivati anche gli uomini della Scientifica che hanno effettuato tutti i rilievi all’interno dell’attività commerciale per tentare di trovare qualche indizio utile ad identificare i malviventi.
Sulla dinamica della rapina restano ancora degli aspetti poco chiari. Innanzitutto in che modo i due siano arrivati in via Mazzini, se a piedi o a bordo di un mezzo, a due o a 4 ruote. Non è escluso, inoltre, che ci fosse anche un terzo complice ad attenderli in auto proprio in via Garibaldi, una strada che ha sicuramente più vie di fuga rispetto a via Mazzini. Aspetti che verranno sicuramente chiariti dai filmati delle telecamere già acquisiti dagli agenti di via Tiberio. L’orologeria è dotata infatti di un sistema di videosorveglianza, ed anche le attività commerciali adiacenti hanno telecamere esterne.
Ingente il valore della refurtiva: secondo una stima approssimativa fornita dal titolare agli inquirenti, tra orologi usati e denaro contante, il colpo ammonta a 150mila euro.

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