Per lungo tempo – e in più di un’occasione – erano stati presi di mira da vandali e tossicodipendenti che avevano contribuito a trasformarli in vere e proprie latrine: siringhe, sangue e sporcizia di ogni genere era lo scenario che si presentava puntualmente agli occhi degli utenti.
Ma gli unici bagni pubblici di un capoluogo di regione, oltretutto in pieno centro cittadino, dovevano tornare ad assumere un aspetto più decoroso, ad essere fruibili e, soprattutto, a rispettare le più elementari norme igienico-sanitarie.
Così la decisione, da parte dell’ex amministrazione Battista, di chiudere quello di via Palombo con un’apposita ordinanza, seguita dalla volontà di ristrutturare entrambi, quello di via Palombo e quello di via Cavour (incrocio Corso Bucci), con l’approvazione, su proposta dell’ex assessore al Lavori pubblici, Pietro Maio, del progetto esecutivo per la riqualificazione dei bagni per un importo complessivo di circa 100mila euro.
Dal termine della ristrutturazione, però, ne è passato di tempo, eppure il bagno di fronte al carcere resta tutt’oggi chiuso al pubblico mentre l’altro, in via Palombo, registra già alcuni ‘disagi’.
A segnalarlo è un cittadino che spiega: «Sono passati mesi e mesi dal termine dei lavori ma il servizio non risulta ancora fruibile ai cittadini. È vergognoso che nonostante i costosi interventi per rimetterli a nuovo uno dei due bagni sia ancora inaccessibile mentre l’altro, in via Palombo, presenta già dei problemi visto che il tornello all’ingresso molto spesso non funziona. Senza parlare del fatto che in quest’ultimo si può accedere solo dal lunedì al venerdì. Che cosa si aspetta ad intervenire?».
Entrambi i bagni pubblici, a seguito degli interventi, sono stati dotati infatti di sistema di accesso (sia per uomini che per donne) attraverso tornelli automatizzati che consentono l’ingresso ai cittadini a fronte di un ‘pedaggio’ di 20 centesimi.
Al fine di tutelare i fruitori e impedire nuovi episodi di vandalismo, inoltre, sono state anche installate telecamere per videosorveglianza.
Tutto è pronto, dunque. Manca solo l’intervento dell’Amministrazione per consentire a chiunque necessiti di farlo di usare i nuovi e costosi servizi.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*