Da anni la Fondo Valle Fresilia è forse il simbolo più eloquente delle maglie strette della burocrazia e della politica, tra vincoli, ritardi e tecnicismi che tengono l’opera sospesa nel limbo dei “sogni irrealizzabili” ormai dagli anni Novanta. Finanziamenti, poi definanziamenti e rimbalzi vari tra enti locali hanno creato una lunga stagione di stallo. Ora, con la mozione a prima firma del consigliere Andrea Greco, il Consiglio regionale all’unanimità tenta di spezzare l’ingranaggio e portare “a casa” un progetto che il Molise attende da troppo tempo: il completamento dell’opera di collegamento tra Trigno e Biferno.
La mozione approvata impegna il Presidente della Giunta e l’Assessore competente a riattivare presso il Governo centrale e il Dipartimento per le Politiche di Coesione l’inserimento della Fondo Valle Fresilia tra le priorità della programmazione FSC 2021-2027 o altre linee disponibili di finanziamento; riprendere il dialogo con i Ministeri competenti, in particolare il Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, per ottenere deroghe o rivalutazioni che qualificano l’opera come progetto strategico; costituire un tavolo tecnico permanente con la Provincia di Isernia e gli enti locali per monitorare e superare le criticità amministrative e procedurali; predisporre un piano di azione straordinario per velocizzare l’iter autorizzativo, analizzando vincoli ambientali e amministrativi; ricercare ulteriori fonti di finanziamento regionali ed europee, dando priorità alle risorse FSC; avviare la modifica di eventuali vincoli paesaggistici e storico-culturali nazionali che ostacolano l’intervento.
Proprio Greco, in apertura, ha sottolineato come il completamento dell’opera sia da considerare una priorità strategica per il Molise: «Ho voluto riportare al centro del dibattito ciò che l’Alto Molise vive ogni giorno: un territorio schiacciato tra un Piano operativo sanitario che di fatto svuota l’ospedale ‘Caracciolo’ e una viabilità spezzata dalla chiusura del viadotto ‘Sente-Longo’ da sette anni, senza che siano arrivati investimenti all’altezza delle necessità reali di cittadini e imprese – ha spiegato il primo firmatario della mozione -. In questo contesto, il completamento della Fresilia non è un dettaglio tecnico ma un’infrastruttura che metterebbe in rete aree marginalizzate, restituendo mobilità per i servizi sanitari e di garantire ai residenti l’accesso all’hub regionale di Campobasso entro la cosiddetta “ora d’oro”, tema cruciale alla luce delle scelte che si stanno assumendo in sanità. Ora non c’è più un minuto da perdere: quella parte del Molise abbandonata, depauperata di servizi e priva di infrastrutture viarie capaci di agevolare la vita delle popolazioni, merita un’opera strategica. Da Agnone a Frosolone, passando per tutte le comunità interessate, è arrivato il momento di fare presto. Oggi non esistono più scusanti, soprattutto per la Provincia di Isernia, titolare dell’arteria e che, in un recente passato, ha agito troppo a rilento. Un’opera del genere non appartiene a una parte politica ma a un intero territorio che da troppo tempo aspetta un investimento vero, non l’ennesima toppa di bitume sulle buche» – ha concluso.
Il percorso del completamento della Fresilia è stato finora rallentato da problemi di natura amministrativa e tecnica, tra finanziamenti e definanziamenti parziali dell’opera dovuti anche a vincoli ambientali e paesaggistici. Originariamente il costo stimato era di circa 40 milioni di euro, ma variazioni e ritardi hanno portato a una rivalutazione dell’importo complessivo.
Questa situazione ha impedito dunque che la strada fosse inserita stabilmente nei programmi di finanziamento FSC, con ripercussioni negative sul territorio che attende da tempo l’infrastruttura. Secondo la consigliera Fanelli, nonostante la presenza di un progetto, è mancato il coraggio politico e tecnico per reinserire la Fresilia nei programmi di finanziamento nazionali, riducendo così le possibilità di accesso ai fondi pubblici necessari.
L’Assessore Marone, d’altro canto, ha confermato che il governo regionale ha messo la questione al centro delle proprie priorità, nominando un commissario straordinario per accelerare la gestione dell’opera in collaborazione con la Provincia e ha ribadito che è in corso la definizione di una linea progettuale definitiva e che la Regione sta dialogando con il Governo per reperire le risorse necessarie.
Sulla strategicità dell’opera è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale, Quintino Pallante, che ha evidenziato in Aula la necessità di unire le forze per superare l’impasse dettata dai vincoli, anche regionali.
Un segnale di unità e responsabilità verso il territorio, dunque, ma anche un invito a sostenere il progetto che, pur con difficoltà, non può più essere rimandato.

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