Una coppia di Isernia, invitata a una cena tra amici in una masseria a Roccamandolfi, ha vissuto un incontro ravvicinato con un branco di lupi: l’avvistamento riaccende la discussione sulla presenza sempre più frequente di questi predatori nelle zone di montagna italiane.
L’episodio è avvenuto lo scorso mercoledì sera. Poco dopo le 21, un ululato lontano ha attirato l’attenzione della coppia. «All’inizio pensavamo fosse un cane – racconta la donna – ma poi abbiamo visto due sagome grigie avvicinarsi lentamente dal bosco, con gli occhi che riflettevano la luce della luna».
Il branco, composto da quattro adulti e due cuccioli, si è fermato a pochi metri dalla recinzione della masseria, osservando i commensali con curiosità ma senza mostrare aggressività. Dopo qualche minuto, gli animali si sono ritirati nel fitto della foresta, lasciando gli ospiti ancora scossi ma affascinati.
Negli ultimi anni gli avvistamenti di lupi sono in netto aumento in tutta la penisola. Secondo i dati più recenti, il numero di branchi è passato da una decina a più di venti, per un totale di circa cento esemplari distribuiti tra le Alpi, l’Appennino e le zone collinari del centro sud.
Questa espansione è il risultato di una combinazione di fattori: la protezione legale introdotta negli anni Settanta, il recupero di habitat naturali e la crescente disponibilità di prede (cinghiali, piccoli ungulati). Anche in Molise.
Gli esperti sottolineano che, sebbene i lupi siano generalmente timidi, è fondamentale mantenere la calma e seguire alcune semplici regole: rimanere fermi e in piedi, cercando di apparire più grande possibile. Alzare le braccia e parlare con voce calma ma ferma può dissuadere l’animale; non correre né urlare, poiché questi comportamenti possono essere interpretati come una minaccia; mantenere il contatto visivo senza fissare intensamente; il lupo tende a evitare il contatto diretto con gli occhi; fare rumore con bastoni, fischietti o qualsiasi oggetto a portata di mano per segnalare la presenza; allontanarsi lentamente senza voltare le spalle, mantenendo sempre il lupo nel campo visivo.
Queste indicazioni sono state ribadite da diverse guide di sicurezza pubblicate da enti come l’Oipa e i Forestali. Il proprietario della masseria, Mario ha commentato: «È la prima volta che vediamo dei lupi così vicini la nostra attività».
«Anche se abbiamo fatto quest’esperienza – conclude invece la coppia –, torneremo lo stesso in montagna a Roccamandolfi, e magari imparare a convivere anche con i lupi».

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