La tempesta che si è scatenata sul direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, è ancora in pieno svolgimento. Prima l’Ordine dei medici, con le parole durissime di Fernando Crudele, poi la richiesta avanzata dalla maggioranza di Palazzo San Francesco di esautorarlo dall’incarico per le mancate soluzioni alle enormi criticità dell’ospedale Veneziale (che non sono note da qualche giorno), ad aiuvandum la mozione in Consiglio regionale dei 5 Stelle, la ventilata riunione della Conferenza dei sindaci che potrebbe decretare la rimozione e adesso anche il Pd che, attraverso la Federazione provinciale di Isernia, aggiunge un altro tassello alla vicenda che, appunto, è tutt’altro che conclusa nonostante le rassicurazioni del manager. Sotto accusa non solo il vertice dell’azienda sanitaria e il commissario ad acta ma anche i consiglieri regionali della provincia che restano in silenzio.
«Il dg Asrem e il commissario alla sanità non stanno danno risposte concrete, nonostante le continue, ma vane, rassicurazioni e le numerose rimostranze e le ancor più numerose proposte avanzate da questa Federazione e dai comitati civici in questi anni. Gli impegni presi pubblicamente a tutela della sanità pentra ad oggi sono totalmente disattesi. Altrettanto grave è il silenzio degli amministratori che rappresentano in Consiglio regionale la provincia di Isernia ai quali, evidentemente, non interessa minimamente la difesa del diritto alla salute» spiegano. Una mannaia, quella che si è abbattuta sul Veneziale a ritmo incalzante da 20 anni, che «non risparmia neppure gli ‘organi vitali’ del nosocomio. E così, nel 2022, è la volta della Pediatria che, in una condizione di grave carenza di medici e senza valide soluzioni prospettate dall’Asrem, ha le ore contate. Va da sé che, con la chiusura di tale presidio, si trascinerà anche il Punto Nascita mortificando così uno degli ultimi motivi di orgoglio che ci era rimasto, poter almeno dire: “sono nata/o a Isernia!”. Fino a quando si continuerà ad abusare della pazienza dei cittadini e delle istituzioni, fino a quando si continuerà a non prendere debitamente sul serio il fattore “tempo”, elemento decisivo per la tutela del diritto fondamentale alla salute, fino a che punto può arrivare tale “scellerata” inerzia nelle decisioni sulla sanità pubblica?». Domande che la Federazione provinciale del Pd rivolge al commissario ad acta, che è anche il presidente della Regione, con la richiesta di revocare l’incarico del dg dell’Asrem. «Non sono più rinviabili scelte che vadano finalmente in una direzione diversa, che pongano al centro per davvero il bene primario della salute, che non si sottraggano più a quanto da tempo è necessario fare con tempestività, serietà, responsabilità e coraggio per la nostra comunità». Che la situazione fosse esplosiva era evidente da tempo: la chiusura della Medicina nucleare, l’emergenza perenne del Pronto soccorso, il mancato rinnovo con La Sapienza per le docenze a Scienze Infermieristiche. Si è aggiunta poi la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: il reparto di Pediatria, «solo l’ulteriore conseguenza di una serie di scelte scellerate che, invece di attirare i medici, fungono da repellente». E poi, a ritroso, l’emergenza Covid: «tutti i nervi, ovvero le debolezze, della nostra sanità sono state scoperte Risultato? Purtroppo tanti morti, affannosa gestione della pandemia, unica regione senza un Centro Covid». E guardando già a domani, «l’irrisolto problema della continuità assistenziale (le guardie mediche) , che nel periodo estivo vede crescere la popolazione in città e nella provincia, si ripresenterà con le stesse tristi criticità palesate durante le vacanze natalizie. E inoltre, come se non fosse abbastanza, la mancata risoluzione della problematica legata alle reti di emergenza–urgenza, la situazione di emodinamica, la più efficiente della regione ma anche la più sguarnita di personale, l’assenza di Neurologia che è presente solo a Campobasso. Non serve altro per puntualizzare meglio la devastazione della sanità molisana! Non c’è più tempo, bisogna urgentemente approntare una programmazione efficace, efficiente, coraggiosa, che metta finalmente al primo posto la salute anche in provincia di Isernia».

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