L’adesione del Comune di Isernia alla società consortile Grim (passata al vaglio dell’Aula come già riportato con 17 voti a favore e 11 contrari) e le polemiche – dentro e fuori dal Palazzo – sembrano già destinate a tornare a galla, come un fiume carsico, nei prossimi mesi.
Dall’opposizione l’accusa, affatto velata, di voler trasformare l’acqua pubblica in merce. Dalla maggioranza l’argine ad ogni ipotesi (o rischio) di privatizzazione
Ed è proprio in sindaco, Piero Castrataro, a fare nuovamente chiarezza come accaduto ad inizio lavori del Consiglio straordinario del 30 agosto.
«Lo schema di convenzione ricalca il modello nazionale – spiega ancora Piero Castrataro -, e nel Dl Aiuti Bis è ben chiaro che, ove mai non si procedesse a tale affidamento del servizio idrico, il presidente della Regione entro 90 giorni diventerebbe commissario anche in questa materia. Ritengo sia una occasione per i Comuni per dimostrare la propria maturità nella gestione del servizio: lo hanno fatto grandi e piccoli Enti locali e in modo efficiente. Ora si portano quelle competenze in una società che è totalmente pubblica con un servizio in house. Mi spiace – rincara la dose il sindaco – assistere alle speculazioni della minoranza: tutti sanno gli investimenti fatti finora, possibili grazie ai trasferimenti dalla Regione e dall’Europa, e che, se non avessimo sottoscritto la convenzione, non avrebbero potuto più avere seguito».
Il consigliere di opposizione, Giovancarmine Mancini, come riportato anche nella cronaca dei lavori dell’Aula, ha adombrato – con toni duri – il concreto rischio dell’aumento delle tariffe in danno delle famiglie isernine penalizzate già dalla crisi e dal rincaro dei costi di gas e energia (che però pesano e non poco anche sulle bollette dell’acqua).
«Le anime belle della sinistra – ha chiosato ai microfoni di Teleregione – ossequiose ai diktat nazionali, aprono con questo atto l’ingresso ai privati: anni fa – ricorda Mancini -, lottavo per l’acqua pubblica, c’era tanta sinistra. Oggi sono zitti e muti, ci accorgeremo fra poco del salasso e di quello che dovremo sopportare per queste scelte».

























