A distanza di un anno e mezzo dal pensionamento il dottor Lucio Pastore torna in corsia. L’ex primario del Pronto soccorso del Veneziale, che aveva lasciato il servizio attivo il primo luglio 2023, ha scelto di accettare un nuovo incarico come libero professionista nell’ambito dell’Avviso pubblico indetto dall’Azienda sanitaria regionale del Molise, come si apprende dalla delibera numero 207 del 18 febbraio scorso, con cui è stata approvata la graduatoria per il conferimento di incarichi libero professionali a medici specialisti in Medicina e Chirurgia di accettazione ed urgenza in quiescenza.
Oggi il ‘primo’ – si fa per dire – giorno di lavoro nel reparto di Pronto soccorso con un turno di 12 ore. Dunque, Pastore ricomincia dal reparto da lui diretto prima del pensionamento e lasciato nelle sapienti mani del dottor Benedetto Potena. Il camice bianco molto noto e apprezzato sul territorio ha firmato un contratto da libero professionista con l’azienda sanitaria. In un periodo in cui diversi medici in quiescenza tornano per aiutare la sanità pubblica, quella di Lucio Pastore è una scelta dettata dal cuore e dalla nostalgia.
Napoletano di nascita ma isernino d’adozione, Pastore ha da poco superato la soglia dei 70 anni. Non solo sanità nella sua vita ma anche un forte impegno politico speso interamente a sinistra. «Combattenti e reduci tornano in trincea per aiutare la sanità – ha dichiarato il dottor Pastore, raggiunto telefonicamente dalla redazione -. Ho scelto Isernia perché credo sia l’unica struttura della Provincia che rappresenta realmente un riferimento per tutto il territorio. Con tutti i servizi associati ad un pronto soccorso. Diversamente sarebbe un accanimento terapeutico per fini clientelari. Torno nel tentativo di poter essere utile in un momento estremamente difficile per la sanità molisana» – ha concluso Pastore.
Una sorpresa, dunque, che arriva nell’ambito delle attività intraprese dall’Asrem per supportare le strutture ospedaliere in grande difficoltà a causa della cronica carenza di personale medico. Un impegno che si inserisce in un contesto più ampio di rientro in servizio di medici in pensione, con l’obiettivo di garantire la continuità delle cure e scongiurare l’interruzione di pubblico servizio: una soluzione attivata di recente per fronteggiare nello specifico la situazione critica dell’ospedale Francesco Caracciolo di Agnone e che ha coinvolto anche il nosocomio isernino.
L’atto deliberativo dell’Asrem stabilisce che l’incarico avrà una durata di sei mesi dalla firma del contratto, con un compenso orario lordo di 80 euro. La procedura selettiva, avviata con la deliberazione numero 62 del 22 gennaio scorso, ha permesso di individuare al momento sei professionisti idonei, tra cui Pastore, che ha alle spalle una lunga esperienza in Chirurgia generale e Chirurgia vascolare. Erano 10 le posizioni aperte, sette invece le istanze pervenute, sei alla fine gli incarichi conferiti dall’Azienda sanitaria.
Una situazione che evidenzia un duplice aspetto inerente alla sanità molisana: da una parte il gesto di responsabilità e dedizione da parte dei camici bianchi in quiescenza, dall’altra la necessità di soluzioni strutturali per affrontare il male dei mali rappresentato dalla cronica carenza di personale che affligge il sistema sanitario a livello nazionale, non solo regionale. L’auspicio di molti è che al più presto si possa garantire un turnover adeguato e tornare ad attrarre nuovi professionisti, senza dover ricorrere quindi al rientro di medici già in pensione, sintomo di un’emergenza seria e concreta che purtroppo riguarda la sanità pubblica a tutte le latitudini del Paese.

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